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LA RICERCA DELL’IDENTITÀ (AL TEMPO DEL SELFIE) Evento 3: 9 febbraio 2019

Inaugura

Sabato, 9 Febbraio, 2019 - 18:00

Presso

Studio Tommaseo
Via del Monte, 2/1

A cura di

A cura di Giuliana Carbi Jesurun e Gabriella Cardazzo.

Partecipa

Luigi Arpini, Marc Camille Chaimowicz (Francia), Giulia Iacolutti, Ian McKeever (Inghilterra), Samir Mehanović (Bosnia), Cristiana Moldi Ravenna, Leon Tarasewicz (Polonia), Andrzej e Teresa Wełmiński (Polonia).

Fino a

Venerdì, 22 Febbraio, 2019 - 20:00

LA RICERCA DELL’IDENTITÀ (AL TEMPO DEL SELFIE) Evento 3: 9 febbraio 2019

Comunicato

MOSTRA 3, dal 9 febbraio al 22 febbraio 2019

Opere di: Luigi Arpini, Marc Camille Chaimowicz (Francia), Giulia Iacolutti, Ian McKeever (Inghilterra), Samir Mehanović (Bosnia), Cristiana Moldi Ravenna, Leon Tarasewicz (Polonia), Andrzej e Teresa Wełmiński (Polonia).

SABATO 9 FEBBRAIO 2019
ore 18, INAUGURAZIONE. 
ore 19, FILM DI SAMIR MEHANOVIĆ.
ore 19.30, DIALOGO CON GLI ARTISTI.

Nel terzo appuntamento espositivo del progetto saranno 8 i contributi al dibattito sull'identità. LUIGI ARPINI, drammaturgo che affianca al teatro diverse discipline, propone una riflessione sul tema dell'identità da un punto di vista prettamente filosofico; MARC CAMILLE CHAIMOWICZ, artista franco-polacco di fama internazionale residente a Londra, incrocia diversi stili e tecniche sfidando le tradizionali divisioni di categoria tra arte e design in un incessante gioco tra materiali, forme e colori; la fotografa documentarista e artista visuale GIULIA IACOLUTTI, con il suo progetto socio-visuale Casa Azul (2016-2017) ripercorre lo stato di “doppia” reclusione vissuto da cinque donne trans detenute in un carcere maschile di Città del Messico; IAN McKEEVER, grande artista inglese membro della Royal Academy, che pone al centro del suo impegno artistico la pittura astratta,  riflette sulla natura mutevole dell'essere umano e sulla sua costante ricerca di una perfezione di identità che è irragiungibile; il film Through Our Eyes (2018) del regista bosniaco SAMIR MEHANOVIĆ, già autore del documentario The Fog of Srebrenica sul massacro di Srebrenica e rifugiato egli stesso della guerra bosniaca degli anni '90, racconta le storie recenti dei rifugiati della guerra siriana; poiché per CRISTIANA MOLDI RAVENNA “la mia identità si individua nella forma della mia testa, del mio cranio”, l'artista veneta analizza questa trasmissione dell'identità e la ritrova nell'aspetto fisico della sua famiglia, riproponendo anche l'importanza della memoria dei sensi; LEON TARASEWICZ, uno dei principali pittori polacchi contemporanei, con il suo testo Gerusalemme (2018) racconta le sue riflessioni sulla città dove le religioni si incontrano “sotto lo stesso cielo”; l'installazione Esse est percipi 2 del duo polacco ANDRZEJ e TERESA WEŁMIŃSKI, autori di numerosi spettacoli rappresentati in teatri e festival europei, indaga sulle condizioni instabili dello spettatore, attraverso la collocazione in punti diversi di  5-7 scatole, ognuna della quali ha un foro dal quale l’occhio di un osservatore ci segue.