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Portrait of Woman, performance di Monica Pirone

Inaugura

Venerdì, 8 Marzo, 2019 - 16:00

Presso

Macro
via Nizza 138, Roma

A cura di

Michela Becchis

Partecipa

Monica Pirone

Fino a

Venerdì, 8 Marzo, 2019 - 17:00

Portrait of Woman, performance di Monica Pirone

Comunicato

Portrait of woman - Ritratto di donna

Performance di Monica Pirone

A cura di Michela Becchis

Con la collaborazione di Sergio Angeli
Con la partecipazione di Elina Chauvet
e di altre 87 donne

Con le musiche di Mino Curianò
Coreografie di Anouska Brodacz

 

8 marzo 2019 ore 16.00 | MACRO Museo d’Arte Contemporanea | Roma

 

 

Il giorno 8 marzo 2019 alle ore 16.00 il MACRO Museo d’arte Contemporanea di Roma ospiterà il progetto Portrait of woman - Ritratto di donna, performance di Monica Pirone, a cura di Michela Becchis, con la collaborazione di Sergio Angeli, la partecipazione di Elina Chauvet, con le musiche di Mino Curianò e le coreografie di Anouska Brodacz.

 

Il progetto coinvolge 87 donne, numero che coincide simbolicamente con il triste bilancio di casi di femminicidio del 2018: parteciperanno donne di tutte le età, di diverse professioni, bambine, madri, professioniste, studentesse, ecc. per porre attenzione sul ruolo e sull’identità della donna nella società contemporanea.

 

“Uno degli interrogativi più intensi che nascono intorno alla tragicità del lutto, fosse anche un lutto sociale, collettivo e che non riguarda solo la vulnerabilità individuale e intrasferibile è il come far sì che si rimanga noi stessi nel dopo. Camminando un po’ accanto ad alcune parole di Judith Butler e non solo, riflettendo sul senso di cui è necessario riappropriarsi della parola performance, si può provare a intendere quell’apparente paradosso scelto da Monica Pirone per cui si rimane se stesse assumendo le sembianze di un’altra. Ma assumere le sembianze di chi è stata uccisa sarebbe troppo semplice, non sarebbe quel “confrontarsi con la violenza di questo mondo senza riprodurla”, come appunto scrive Butler, e sarebbe troppo osceno nel suo antico senso di “essere di cattivo auspicio”, ben sapendo che il motto mai più sarà ancora a lungo dentro un’araldica del desiderio.

 

Anche qui si possono aprire laghi di dolore, ma è più frequente che ciò che si porta con sé come qualcosa di consolatorio per i momenti difficili è un ricordo, un lampo, un’immagine dell’infanzia, del momento in cui si è inermi e innocenti per definizione e, altrettanto per definizione, felici. Bambine, che guardano, che crescono, amano, assecondano se stesse o gli altri, diventano donne che scelgono oppure no, che si compongono e scompongono e ricompongono giorno dopo giorno, che restano, vanno via, che troppo spesso chiamano amore un baratro e che dentro di loro cercano di proteggere quella bambina che erano. Ecco, lungo la vita, spesso rimanere se stessi è anche custodire una traccia benevola della propria infanzia.

Monica, non vuole il volto delle donne uccise, non intende mettere in scena quella parte del loro corpo dentro cui ogni senso e pensiero si sono concentrati e un giorno negati, vuole altri volti, altri corpi che si assumano la responsabilità e la potenzialità di diventare senso comune; mettendo il proprio volto di bambina in gioco, in un gioco serissimo e suggestivo, ciascuna donna, proprio perché compie il gesto di fiducia assoluta di passare il suo sé innocente ad un’altra, trasforma il compatimento da sentimento ristretto, domestico, di vicinanza quasi familiare a elemento di riflessione collettiva, di collettivo orrore che è sentimento, ma anche rappresentazione di senso politico e sociale. (...)” (dal testo critico di Michela Becchis)

Portrait of woman nasce da un lavoro che Monica Pirone porta avanti già dal 2014: una riflessione sul rapporto tra le diverse generazioni che nel 2018 è divenuto una mostra dal titolo Home Sweet Home, mettendo in luce le problematiche e le insidie che si celano nell’ambiente domestico, in molti casi non più luogo di protezione e vita.

L’evento dell’8 marzo apre, inoltre, un ciclo di appuntamenti che l’artista messicana Elina Chauvet porterà avanti per tutto il mese di marzo: l’atelier al MACRO; due residenze confronto con le artiste Leila Mirzakhani e Eozen Agopian che si svolgeranno presso la sede di Officinenove; incontri con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti e del Liceo Artistico di Via Ripetta.

Ufficio stampa

Roberta Melasecca - Melasecca PressOffice - Interno 14 next
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