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Mostra di Ivan Barlafante "TREMENDO - il bello è solo l'inizio" a cura di Sabino Maria Frassà

Inaugura

Mercoledì, 3 Ottobre, 2018 - 18:00

Presso

Gaggenau Hub
Corso Magenta 2

A cura di

Progetto No Profit Cramum

Partecipa

Ivan Barlafante

Fino a

Lunedì, 12 Novembre, 2018 - 19:00

Mostra di Ivan Barlafante "TREMENDO - il bello è solo l'inizio" a cura di Sabino Maria Frassà

Comunicato

Dal 3 ottobre al 12 novembre Gaggenau Hub ospita la 3° mostra del ciclo ON REFLECTION dedicata alle opere inedite dell'artista Ivan Barlafante. La mostra intitolata "TREMENDO - IL BELLO E' SOLO L'INIZIO" è curata da Sabino Maria Frassà e promossa dal brand di design Gaggenau insieme al progetto non profit CRAMUM.

10 sculture inedite di pietra e acciaio affrontano il rapporto tra arte e conoscenza.
E' possibile che l'arte avvicini l'uomo al bello assoluto e che diventi reale strumento di conoscenza della parte trascendente del Mondo?

L'uomo può trovare pace alla propria ossessione esistenziale ricercando il "bello", l'essenza e la parte trascendente nella realtà che vive e in cui è immerso, perché il "divino" non è in un'altra dimensione, ma è nella nostra dimensione, in tutto ciò che ci circonda, in fondo anche in noi stessi. Ivan Barlafante ripete spesso che "Il Dio è anche il Sasso, basta saperlo vedere". Del resto proprio il sasso e la pietra fin dalle origini della storia dell'umanità sono stati associati alla "deità" e alla "sacralità". Secondo la mitologia greca dalle pietre Deucalione e Pirra avevano fatto nascere uomini e donne; sulle pietre venivano immolati i sacrifici o celebrate funzioni religiose. E ancora il giuramento commerciale era suggellato dal contatto del sangue dei contraenti e sette pietre. Infine lo stesso l'altare cristiano, sintesi e successore degli altari pagani ed ebraici, è in pietra; ed è proprio la "pietra" a simboleggiare oggi Gesù Cristo.

Ivan Barlafante decide così di spaccare nelle sue opere dei massi rotondi, portando e proiettando lo spettatore dentro la materia. Ma la sua arte non è tanto o soltanto il gesto del distruggere, quanto "arte" è ricomporre la materia. Questi massi spaccati sono infatti ricomposti dall'artista che ne ricopre le pareti spezzate con superfici di acciaio riflettente. Il riflesso e la sua distorsione sono la chiave per percepire quell'<<oltre>> la pietra. Questa "affascinamento" e bellezza "estetica" percepita dallo spettatore non sono fonte di appagamento fine a se stesso, ma possono essere l'inizio di un percorso di consapevolezza e conoscenza. Come diceva il grande Maestro tedesco del XX secolo Joseph Beuys la Verità non è "nei sistemi ma nella realtà”. L'arte diventa così uno tra i più efficaci strumenti non solo di conoscenza, ma addirittura anche di rivelazione di disvelamento della realtà.

Ingresso libero salvo registrazione scrivendo a infocramum@gmail.com

Come arrivare

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