LOBODILATTICE

Miart 2022

Inaugura

Venerdì, 1 Aprile, 2022 - 11:30

Presso

Miart
fieramilanocity_MiCo – Pad 3 – Gate 5 - viale Scarampo, Milano

Partecipa

Rodolfo Aricò, Gianni Asdrubali, Francesco Candeloro, Alan Charlton, Dadamaino, Philippe Decrauzat, Riccardo De Marchi, Mario Nigro, Arcangelo Sassolino, Nelio Sonego, Günter Umberg

Fino a

Domenica, 3 Aprile, 2022 - 17:00

Miart 2022

Comunicato

A arte Invernizzi

Comunicato stampa

MIART 2022
1-3 aprile 2022
Padiglione 3  Stand B72

Rodolfo Aricò, Gianni Asdrubali, Francesco Candeloro, Alan Charlton, Dadamaino, Philippe Decrauzat, Riccardo De Marchi, Mario Nigro, Arcangelo Sassolino, Nelio Sonego, Günter Umberg

La galleria A arte Invernizzi presenta a Miart 2022 un progetto espositivo in cui opere di artisti italiani e stranieri, di diverse generazioni, dialogano tra loro.
In occasione del trentennale della scomparsa di Mario Nigro, sono presentati nella parete centrale dello stand tre lavori appartenenti al ciclo dello “Spazio totale”, sviluppato dall’artista all’inizio degli anni Cinquanta. In queste opere, Nigro estende le fasce reticolari in più ampie zone cromatico-strutturali, creando un effetto visivo a carattere cinetico il cui movimento ruota in ogni direzione attorno all’asse centrale dell’opera, generando un intenso dinamismo.
Nella stessa sezione vengono esposte le opere di Rodolfo Aricò: l’ambiguità formale cromatica della superficie sagomata di “Struttura orfica” (1967) dialoga con i segni e il fitto lavorio di colore di “Pulsa [Rossoarancio (né angelo né demonio)]” (1989).
Sulla parete antistante sono presentate le opere “Slow Motion Rough” (2017) e “ESION” (2020) di Philippe Decrauzat, dipinte attraverso la successione di fasce cromatiche parallele, con una variazione di intensità che ne estende la bidimensionalità a una vibrazione continua.

I monocromi di Günter Umberg, attivando lo spazio, dialogano con “Senza titolo 17” (2021) di Arcangelo Sassolino, la cui superficie in cemento, compressa e deformata, esplicita le tensioni di energia e forma nella ondulazione irregolare della propria levigata frontalità, e “Passo dopo passo” (1989) di Dadamaino in cui i segni occupano, secondo diverse direzioni, la superficie del poliestere.

Sulla parete di fronte sono esposte le opere “3 pagine” (2019-20) e “5 testi” (2020) di Riccardo De Marchi in cui i ritmi del gesto del bucare sono un distillato di energia umana, che dialogano con l’opera “Triangle in 5 parts” (2016) di Alan Charlton, dove gli elementi grigi sottolineano un ritmo che fa emergere il confine tra pieno e vuoto, assenza e presenza, che diviene unicum. La parete accanto è animata dagli “Stenka” (2022) di Gianni Asdrubali, in cui la tensione energetica dell’immagine, data dalla contrapposizione tra pieni e vuoti, è mostrata al suo apice.

Sulle pareti esterne dello stand sono presentate “Orizzontaleverticale” (2020) di Nelio Sonego, in cui i percorsi cromatici, intrecciati e sovrapposti, si sviluppano in continuità e proseguono sul bordo esterno della tela, e “Linee Luce (Beirut)” (2015) di Francesco Candeloro, dove il profilo di città si materializza in un luogo “altro” assorbito nella luce che essa stessa genera nello spazio.