LOBODILATTICE

Marina Buratti. By Heart.

Inaugura

Domenica, 15 Dicembre, 2019 - 18:00

Presso

Villa Cernigliaro
Via Clemente Vercellone 4 Sordevolo BI

A cura di

Carlotta Cernigliaro

Partecipa

Marina Buratti

Fino a

Domenica, 2 Febbraio, 2020 - 22:30

Marina Buratti. By Heart.

Comunicato

L’Associazione Zero gravità, dedicata alla Dimora storica Villa Cernigliaro, 
inaugura il 20° anno di attività espositive con l’artista Marina Buratti.

Le opere in mostra invitano ad aprire la serratura e ad entrare nel regno dell’invisibile che per un fuggevole istante decide di mostrarsi in tutta la sua impenetrabile bellezza. Apparizioni evanescenti dai contorni neri emergono dalle terre dei ricordi scivolando come piume di corvi sul biancore delle superfici; sagome senza nome, immobili, fanno capolino sul palcoscenico del reale con i loro profili incerti, interrotti dall’assenza di colore che costruisce l’aleatorietà della figura fuoriuscita dalla dimora della reminiscenza.

Nella vita, il manifestarsi di atipici cortocircuiti genera alcuni particolari momenti nei quali capita di intravvedere l’intangibile, scorgendo ciò che non ha consistenza materica, ma che può comunque essere percepito. Incorporee, eteree e immateriali le presenze descritte da Marina Buratti nei suoi disegni, appaiono nostalgiche nella cornice visiva rivelando i contorni di una dimensione altra.La fragilità diviene principio vitale e costitutivo delle forme; la loro esistenza è precaria eppure proprio in quanto instabile, la loro visione ha del miracoloso. Divise tra due universi, le figure ampliano la concezione di realtà, rivelando uno spazio al di là del plastificato mondo materiale dove la trasparenza, la leggerezza e la purezza della luminosità si compenetrano dando luogo alle meraviglie dei territori immateriali, che solo a pochi è consentito ammirare. Si tratta di una questione di ipersensibilità, facoltà che concede il dono della visione, chi ne è sprovvisto non può avvertire l’invisibile e non può accostarsi alla conoscenza della dimensione altra, ciononostante Buratti, inserendosi all’interno della ricerca sull’arte immateriale (arte effimera legata al concetto di vuoto e transitorietà), con i suoi segni e le sue presenze corre in soccorso di coloro a cui no è concesso vedere svelando i frammenti di un universo brillante, diafano e letteralmente inimmaginabile. 

Erika Cammerata 

 

Marina Buratti. Nata ad Alessandria, ha studiato pittura all’Accademia Albertina di Torino. Si è accostata inizialmente al design orafo a Valenza. Ha esordito nel 1999 con una personale  alla galleria Triangolo Nero di Alessandria mettendo in evidenza  la sua predilezione per il segno derivante dalle lezioni di incisione con il maestro  Francesco Franco. Si è dedicata per circa dieci anni ad un progetto che si può definire di fotografia terapeutica e nel 2010 e nel 2013 è stata invitata a presentarlo alla facoltà di Arti Visive del DAMS di Bologna a cura di Stefano Ferrari. Questi interventi sono documentati da una sua pubblicazione nel volume AA.VV. Incontri sul contemporaneo. Gli artisti,l’arte e la psicologia  ed. Psicoart UniBo 2012. Il lavoro prodotto tra il 2002 e il 2012 è stato raccolto in un volumetto dal titolo She recovered  con testo critico di Sara Ugolini. E’ stata inserita da Giorgio Bonomi ne Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea ed. Rubbettino vol.I e II, 2012 e 2017, ed ha partecipato a numerose rassegne dedicate all’autoscatto. Nel 2017 ha allestito  un laboratorio sull’autoritratto fotografico all’Accademia Albertina di Torino a cura di Ornella Rovera. È reduce da un’esperienza di residenza artistica presso i BoCsArt di Cosenza, a cura di Giacinto Di Pietrantonio. Vive e lavora a Tortona (AL).

 

 

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