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Mariano Pieroni. Plasticoni 2019, Market-system's animal and human

Inaugura

Sabato, 4 Maggio, 2019 - 18:00

Presso

Galleria Arianna Sartori
Via Ippolito Nievo 10, Mantova

A cura di

Arianna Sartori

Partecipa

Mariano Pieroni

Fino a

Giovedì, 30 Maggio, 2019 - 19:30

Mariano Pieroni. Plasticoni 2019, Market-system's animal and human

Comunicato

La Galleria Arianna Sartori di Mantova, nella sede di via Ippolito Nievo 10, inaugura la mostra “Plasticoni 2019. Market-system’s animal and human” dello scultore Mariano Pieroni, alla presenza dell’artista, Sabato 4 maggio alle ore 18.00.

Per Mariano Pieroni è la prima personale nella Città di Mantova, dopo aver partecipato alla “Casa Museo Sartori” di Castel d’Ario alle rassegne: “L’arte italiana dalla terra alla tavola” nel 2015 con l’opera “Puledro” (scultura polimaterica, plasticone), “50anni d’Arte in Lombardia” nel 2016 con l’opera “Leviero 2” (scultura polimaterica, plasticone), “Animalia. Natura & Arte” nel 2017 con l’opera “Mandrillo” (scultura polimaterica, plasticone) e “ARTeSPORT” nel 2019 con l’opera “Tennista” (scultura in porcellana), esposizione curata da Arianna Sartori e che diventa l’occasione per approfondire il lavoro di questo artista affermato in Italia e all’estero.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 30 maggio 2019.

Plasticoni 2019

Market-system’s animal and human

Vengono percepiti o interpretati come rappresentazioni Pop-Art, ma sono linguaggio simbolico che esprime un giudizio complesso, riferito al sistema filosofico-sociale mercantile attuale.

Il massimo del kitsch, con le etichette ruffiane da cui siamo assediati in ogni ora della nostra giornata, è una provocazione indigesta quanto squillante, che, con il dilatarsi del tempo, si decanta e diventa storia.

Perché PLASTICONI? Perché la plastica è il problema più grosso dell’inquinamento, che minaccia di trasformare il nostro pianeta in una discarica.

Tutto questo è talmente evidente e semplice da apparire come una ovvietà. Pochi sentono l’urgenza di doversene fare carico personalmente.

 

 

Mariano Pieroni è nato a Barga (Lu) il 17 giugno 1937, vive e opera a Solbiate Arno (Va).

Ideologo del movimento “Dimensionismo”, ha fatto parte di gruppi storici dell’area lombarda: Liberi Artisti (LADPDV), i Besnatesi, Porta Ticinese, Centro documentazione Arte Varese diretto da G.F. Maffina, Tectores Errantes, Dimensionismo. Negli anni che vanno dal 1951 al 1966 vive a Firenze e frequenta gli studi di Rosai, Grazzini, Conti, la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti diretta da Giorgio Settala, e nel 1953-54 frequenta lo studio di Pietro Annigoni. Tra i suoi maestri figurano anche Ugo Seravalle (primo maestro) ed Emanuele Zambini (noto scultore). Conosce il grande artista italo-americano Agostino Nivola durante l’estate del 1950 e ne segue  gli insegnamenti a Villa Pozzolini a Quercianella. Di prima formazione figurativa passa, dopo la Scuola del Nudo presso l’Accademia di Firenze, all’informale, adottando varie tecniche come il “collage” e il “frottage”. Negli anni fiorentini frequenta, tra le altre, la galleria “Numero” di Fiamma Vigo, conosce il critico Boatto ed Esther Panducci (guide di un excursus nei “salotti buoni” della città). Dopo l’alluvione del 1966 che inonda Firenze, viene invitato in Belgio, a Liegi, e modella, come scultore, l’intero campionario della “Andrè Junkers”. Dopo circa un anno torna in Italia e da allora risiede a Solbiate Arno.

Dal 1970 a oggi ha realizzato più di 120 mostre personali in varie città italiane ed estere tra cui Ginevra, Parigi, Amburgo, Bruxelles, Amsterdam, Londra, Rotterdam, New York, Boston e Atlantic City. Ha vinto premi e partecipato a prestigiose collettive. Esiste una bibliografia già vasta e articolata: oltre a opere monografiche si contano pubblicazioni di articoli, recensioni, presentazioni su importanti quotidiani, riviste varie italiane e straniere. Ha eseguito opere pubbliche fra cui affreschi e sculture, vetrate artistiche, ceramiche, opere in ferro saldato, numerosi bronzi e opere in materiale plastico-polimaterico. Sue opere si trovano in musei d’Europa e degli Stati Uniti.Tramite il maestro Leo Spaventa Filippi entra in contatto con Leonardo Borgese nello studio di Milano. Nel periodo che intercorre tra gli anni 1971 e 1980, conosce e collabora con note firme della letteratura e della critica d’arte di cui conserva scritti, recensioni e presentazioni. Fra queste: Mario Lepore, Luigi Carluccio, Franco Solmi, Marco Rosci, Carlo Munari, Franco Passoni, Mario de Micheli, Piero Chiara, Igniazio Mormino, Raffaele de Grada, G. F. Maffina, Enrico Baj, Emma Zanella, Francesca Consonni, Giovanni Quaglino, Gilberto Madioni, Mario Pistono, Giovanni Stella, Elio Bertozzi… Nel 1972 fonda il movimento Dimensionismo. Nel 1986-87, intorno all’idea Dimensionismo si compone un gruppo rinnovato con importanti partecipazioni. L’evoluzione e il dibattito di quel periodo inducono Mariano Pieroni ad aprire su di una tematica in cui prevale una componente che può essere appellata “di civica utilità” (ecologia ambientale). Ed è allora, nel 1988-89, che inizia l’attività detta “Plasticoni”, con un nuovo “aggregato” detto “Linea Confinaria”, nel quale intere famiglie si attivano con la famiglia Pieroni in esecuzioni di pulizia sul paesaggio, performances, installazioni e rappresentazioni en plain air. Nell’anno 2000, una performance alla GAM di Gallarate segnò l’inizio del progetto per una mostra fondamentale: Natura Artifiziata, che si svolse nel Gennaio-Febbraio 2002, di cui fu principale curatore Silvio Zanella, coadiuvato da Francesca Consonni ed Emma Zanella, fu un successo vero. Quell’evento aprì spazi ulteriori: Pieroni aderì a inviti ed eventi internazionali in Italia e all’estero, evolvendo il suo percorso nello scenario dell’arte contemporanea.

Orario di apertura:  dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso festivi

Informazioni:  Tel. 0376.324260    info@ariannasartori.191.it

 

 

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