LOBODILATTICE

L'anima,l'essenza e la rivolta

Inaugura

Mercoledì, 22 Novembre, 2017 - 17:15

Presso

MaMo galleria
via Plinio,37

A cura di

Valeria Modica

Partecipa

Agostino Rampino, Giuseppe Raffaele, Annalisa Diani, Giovanni Chillemi

Fino a

Mercoledì, 29 Novembre, 2017 - 12:15

L'anima,l'essenza e la rivolta

Comunicato

MaMo galleria via Plinio, 37-Milano

Inaugura: mercoledì 22 novembre, ore 17,00 dalle17,00 alle 19,00

(Cortile interno) LA GALLERIA è APERTA TUTTI I GIORNI DAL LUNEDì AL SABATO DALLE 16,30 ALLE 19,00O SU APPUNTAMENTO INFO: GALLERIAMAMO@GMAIL.COM

L’anima, l’essenza e la rivolta

Agostino Rampino, Giuseppe Raffaele, Annalisa Diani, Giovanni Chillemi
Agostino Rampino

E’ un allievo della Scuola di Grafica d’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

L’emergenza della sua ricerca è l’attrazione dei valori provocatori che attengono al fare artistico, sia formalmente che nel linguaggio, in qualche modo caratterizzandosi con motivazioni ideologiche prima ancora di proporne le ristrutturazioni. Può essere ritenuto un ‘classico’ in quanto collegato a poetiche e a linguaggi che la contemporaneità ha metabolizzato includendo diversi ‘passati’ e condividendo quel vasto ‘archivio’ che è specchio degli alti costi che l’uomo-artista è costretto a pagare. Gli interessa la denuncia di urbanizzazioni a-progettate, di periferie che erodono centri e periferie agrarie, di abbandoni di paesaggi consolatori e il contrasto a sentimenti misticheggianti, moralistici così presenti in quelle regole che ricoprono con un trasparente velo di ipocrisia la condizione umana in quanto anch’essa trasformata in merce, merce che è complice ed eco degli ‘ismi’ di quell’ ‘archivio’ citato.

Giuseppe Raffaele

Giovane artista messinese, ha frequentando il liceo artistico Ernesto Basile, indirizzo Arti Figurative, ha cominciato a sperimentare il suo linguaggio artistico sia in pittura che in scultura, specializzandosi in scultura. Attualmente frequenta la scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Nel corso degli ultimi anni ha partecipato a varie manifestazioni artistiche a livello locale e nazionale. L’artista s’ispira alla scultura di Giacometti nel periodo delle sculture filiformi, una condizione esistenziale dove il corpo si scarnifica per ritrovare l’essenze e il dolore. La sua ricerca si muove verso le tematiche riguardanti la maternità, che per lui rappresentano simbolicamente la felicità infantile e la tristezza consapevole dell’adulto. Utilizza nelle sculture il ferro e materiali naturali che lascia “impressionare” da sostanze corrosive e agenti atmosferici.Un mondo onirico; dalle forme definite e rotonde come il ventre delle statue femminili alle braccia sottili, slanciate delle figure maschili che sembrano quasi riemergere da un sogno, l’artista traduce emozioni interiori ricostruendo una nuova realtà mediante un processo riduttivo, deformante, creando forme filiformi semplifa la forma evidenziandone l’anima e l’essenza.

Annalisa Diani

L’ artista vive e opera a Genova, frequenta il liceo artistico Paul Klee, affina la sua ricerca essenzialmente sulla pittura legata alla tematica del paesaggio, molto affascinatea da tecniche fotografiche si avvicina anche al mondo della video art ed infine al cinema d’ animazione sperimentale. Nel 2011 frequenta la scuola Internazionale di Comcs di Roma, dove realizza in team un cartone animato. Vive tra l’Italia e la Francia. Nella visione dello spazio e della città, , la colpiscono istintivamente sempre alcune parti più di altre che appaiono improvvisamente nuove, quasi estranee, che con il passare del tempo riescono ad acquisire nuovi significati la pittura di Annalisa diventa racconto illustrato che racconta una storia di vita vissuta che rimane nella nostra memoria, l’artista ci crea la possibilità di calarci completamente nel suo racconto per riflettere e sognare.

Giovanni Chillemi

 Giovane artista, fotografo di Messina, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, lavora sulla fotografia di spazi urbani che sulle tematiche del ritratto, presenta alla MaMo galleria una serie di foto dedicate alla sorella gemella dal titolo “amate forme”, un lavoro molto poetico dove prevale il dato oggettivo dell’amore fraterno. L’essenzialità del corpo senza contorni, catturano lo sguardo, lo stacco netto tra figure e sfondo rendono le immagini eleganti, essenziali. Le figure diventano porzioni di spazi e tutto il resto diventa sfondo pulito dove anche un movimento continuo si blocca per ritrovare un solo gesto che cattura l’estensione del corpo nello spazio, il tempo considerato soggettivo, si fema nel momento dello scatto per catturare attraverso la fotografia la memoria del corpo e del gesto fluttuante.

categoria