LOBODILATTICE

Emotions

Inaugura

Giovedì, 2 Giugno, 2022 - 18:00

Presso

Palazzo Priuli Bon
Santa Croce 1979 A , Venezia

A cura di

Loreta Larkina

Partecipa

Luisella Rolle e Guglielmo Meltzeid

Fino a

Giovedì, 30 Giugno, 2022 - 18:00

Emotions

Comunicato

L’ originalità di questa mostra sta nell’essere una “personale” a due voci. Due artisti la cui diversa espressività è coniugata da un delicato ed intenso mondo interiore. Luisella Rolle e Guglielmo Meltzeid trasmettono emozioni, istanti che rimangono come segni del presente e che parlano all’osservatore come sussurri di tenui ritratti e paesaggi urbani, apologie dell'umano sentire che ognuno interpreta in dote della propria cultura e della  interiore bellezza.

Luisella Rolle, artista torinese che con le sue opere esplora vie sperimentali attraverso l’utilizzo eclettico dei materiali quali la pittura, il mosaico, i metalli e la fibra, che impiega in modo mirato e sapiente nelle sue narrazioni poetiche e contemporanee. L’artista è profondamente ricettiva nei confronti della società e delle novità artistiche, il suo operato è ricco di esperienze didattiche, proficue collaborazioni e la sua poetica segue un’evolversi di stile che fa sempre riferimento all’approccio antropologico.

 È uno sguardo" intimo" quello che accompagna le tele esposte in questa mostra, uno sguardo che abbraccia luoghi, spazi urbani, ma anche momenti di vita: un incontro, un abbraccio, una tenera carezza. "Visioni" quindi, di spazi sia esteriori che introspettivi, perché tutto ciò che vediamo e viviamo, è filtrato attraverso il "profondo" che è in noi.

Guglielmo Meltzeid, un pittore che non dipinge ma ispira illuminazioni d’arte. Le tele  sono pure visioni, leggiadre immagini bidimensionali proiettate nel ricordo di
una passata occasione o nella commozione di un tenero rievocar le passate cose. In realtà vivono in uno  sguardo innocente o malioso le sublimi fanciulle in fiore di proustiana memoria. Sembra di poterne accarezzare i capelli d’oro, di perdersi nell’azzurro dei loro sguardi e di aspirarne il profumo. Il miracolo di trasformare un paesaggio di matrice impressionista in un’immagine che tale non è più, ma che non è ancora  espressionista e tantomeno astratta per collocarsi in un’ubiquità indefinita, carica di ricordi e di suggestioni misteriose è un’altra delle risorse di Guglielmo Meltzeid, che si consegna alla storia della pittura italiana del Novecento anche con straordinarie prove nelle quali, in chiave iperrealista, recupera la terza dimensione ricorrendo ad una scrittura tecnico-stilistica la cui intensità la riscatta dalla mera e fredda esibizione.

 

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