LOBODILATTICE

Colore e materia

Inaugura

Sabato, 12 Gennaio, 2019 - 17:00

Presso

SATURA Palazzo Stella
SATURA Palazzo Stella, Piazza Stella 5/1

A cura di

Andrea Rossetti

Partecipa

Rosa Lustro

Fino a

Sabato, 23 Febbraio, 2019 - 19:00

Colore e materia

Comunicato

Percezione cromatica, quando il colore si fa unico mezzo per esprimere la propria intimità ed allo stesso tempo per aprire un varco ad infiniti spunti di riflessione, pungente scandaglio emozionale ed interprete super partes di una realtà mutevole, perennemente incerta tra oggettuale matericità e sub-oggettuale immaterialità. Come una specie di “sesto senso cromatico”, per Rosa Lustro indispensabile nella concezione di un'espressività informale mai povera di significati, più forte della sua presupposta superficialità. 

Illuminazioni irreali trovano spazi d'elezione, accendono una materia pittorica sovrannaturale, resa prominente attraverso l'uso texturizzato della sfumatura e delle modulazioni tonali, mezzo con cui Lustro tocca le più alte vette in fatto di lirismo astratto-espressionista. Il colore è materia concreta, le spatolate dell'artista sono una marcatura tangibile, l'olio colato/rappreso è un effetto imprevedibile quanto inevitabile. Perfetto circolo vizioso, con l'artista a riscoprirsi artefice di una “pittura cognitiva” in cui tutto quanto viene creato nei fatti è provocazione concettuale, effetto-riflesso di quest'ultima. Una pittura quindi condizionata nella propria impellente fisicità, in cui la materia stessa tende a sfaldarsi, perdendo consistenza o acquistandone di totalmente immateriale, sotto l'egida di processi tonali utilizzati come prezioso viatico per spingersi oltre l'apparenza, verso una capacità d'indagare la cultura informale alla medesima maniera di una poli-sensoriale metafora interiore.

Stati d'animo messi a nudo, e che fuori controllo prendono il sopravvento; si fissano sulla tela al pari di un'essenza vitale infiltratasi tra gestualità rapprese, permeando strati su strati di colore, impaziente d'inserirsi tra quelle veloci e piatte spatolate dai bordi netti. Sono segni taglienti, lanciati con decisione, come se il minimo tentennamento fosse una possibilità inconcepibile all'interno di un ritmo compositivo così diretto, tanto espressionista da essere interamente congegnato sull'integrazione funzionale di tutte le sue componenti.

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