LOBODILATTICE

CARLO D'ORTA - Biocities

Inaugura

Sabato, 18 Maggio, 2019 - 17:00

Presso

SATURA Palazzo Stella
Piazza Stella 5/1

A cura di

Mario Napoli

Partecipa

Carlo D'Orta

Fino a

Venerdì, 31 Maggio, 2019 - 19:00

CARLO D'ORTA - Biocities

Comunicato

La fotografia di Carlo D’Orta è astrazione nel senso puro del termine che indica quel “processo mentale mediante il quale una cosa viene isolata da altre con cui si trova in rapporto, per considerarla come specifico oggetto di indagine”. Il suo obbiettivo, infatti, si concentra nel cogliere dell’architettura contemporanea sezioni, dettagli, geometrie che, estrapolate dal loro insieme o contesto, sono in grado di donare punti di vista totalmente inediti.

Il concetto di Biocities, con cui ha intitolato questi scatti, rimanda all’elaborazione di un pensiero in cui la città è concepita come un organismo vivo che si articola in varie parti ed evolve. L’attenzione dell’artista si sofferma spesso sull’interazione tra edifici differenti che, visti da una determinata angolazione, entrano in connessione prospettica creando composizioni formali in cui l’armonia è determinata dal dialogo tra le parti. Il fotografo ricerca quei rapporti tra corpi architettonici che normalmente sfuggono allo sguardo, ma che, nella sintesi dell’opera, sorprendono per la loro evidenza metafisica come rivelazioni inaspettate. Altre volte, invece, si sofferma su eventi mutevoli e passeggeri come i riflessi sui grattacieli: giochi di linee e sagome deformate, luci e ombre che vibrano sulle vetrate degli edifici, entrando in risonanza tra loro. D’Orta fornisce all’osservatore un diverso modo di guardare e interpretare la città che lo circonda, invitando a considerare l’architettura come un elemento visivo e grafico che struttura e connota lo spazio, oltrepassandone il ruolo funzionale di costruzione-contenitore. Le sue fotografie catturano combinazioni geometriche e sovrapposizioni inconsuete, tanto da rendere difficile la riconoscibilità persino dei luoghi più iconici di città come Roma, Milano, Londra o Parigi. D’Orta identifica e isola alcune componenti modulari che, private di connotazioni spaziali specifiche, diventano l’elemento primario dell’alfabeto che costituisce il nostro ambiente abitativo.

L’intento finale non è solo insegnare a vedere, ma soprattutto mostrare la bellezza e la straordinarietà dell’ideazione architettonica che tiene conto di tutti quei singoli dettagli che noi abitualmente trascuriamo. (Testo critico a cura di Flavia Motolese)

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