LOBODILATTICE

CAMERE 2_INSTABILI DIMORE DELLO SGUARDO

Inaugura

Giovedì, 4 Ottobre, 2018 - 18:00

Presso

KROMYA Art Gallery
Viale Stefano Franscini 11, Lugano

A cura di

Matteo Galbiati

Partecipa

Paolo Radi, Emanuela Fiorelli

Fino a

Venerdì, 16 Novembre, 2018 - 18:00

CAMERE 2_INSTABILI DIMORE DELLO SGUARDO

Comunicato

Dopo il successo della mostra alla Rocca di Umbertide (in provincia di Perugia), Emanuela Fiorelli e Paolo Radi espongono le loro opere più recenti alla Kromya Art Gallery di Lugano.

La ricerca di Emanuela Fiorelli e Paolo Radi, compagni anche nella vita, si dipana su percorsi tanto ricchi di comunanze e affinità, quanto lontani nel loro esito finale.

Entrambi sono in armonia-disarmonia continua con lo spazio, che modificano-penetrano secondo modalità diverse, ma con lo stesso scopo: costringerlo a dialogare. Paolo Radi lo manipola nella sua essenza intervenendo sulla forma e sull’intensità dell’opera, manomettendone i confini, Emanuela Fiorelli lo agisce da dentro, ferendolo con giochi di fili, a volte ammorbiditi da tarlatane, che sembrano quasi percorsi obbligati, come se la risultante estetica fosse in realtà l’esito più naturale e scontato del suo agire. L’eleganza del risultato inganna: è una lotta continua per impadronirsi dei volumi secondo un filo che corre, percorre, rincorre, senza tregua.

“Fiorelli lavora con fili di cotone o elastici a ‘disegnare’ nello spazio, a costruire strutture ‘geometriche’ o, meglio, ‘volumetriche’, dove domina la linea retta e dove mai appare la linea curva. Radi, invece, ama il cerchio, la sfericità, finanche il vortice, ma quello che più colpisce nei suoi lavori è l’aspetto ‘luminoso’. Se Fontana andava al di là della tela alla ricerca dell’infinito, Radi fa emergere verso l’esterno non solo le forme ma anche una luce che si diffonde in esse e fuori, quasi un ‘Fiat lux. Et lux facta est’”. (Giorgio Bonomi)

“Due artisti, due percorsi paralleli e due ricerche che si toccano e si completano a vicenda, dove la materia, lo spazio e il rapporto con l’opera sono caratteristiche fondamentali, che stimolano domande, sempre nuove, a cui, da osservatori, siamo chiamati a rispondere”. (Giovanni Granzotto)

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