LOBODILATTICE

Autofiction

Inaugura

Giovedì, 24 Settembre, 2020 - 16:00

Presso

Galleria Umberto Di Marino
Via Alabardieri 1

Partecipa

Pedro Neves Marques

Fino a

Domenica, 8 Novembre, 2020 - 20:00

Autofiction

Comunicato

Il progetto che Pedro Neves Marques ha pensato per la mostra si basa sulla ricerca che l'artista sta portando avanti sui progressi nella tecnologia riproduttiva, che si presenta come una struttura che sta cambiando molto velocemente. La tematica della riproduzione e dei corpi normativi è in molti dei suoi film, spaziando dall'agricoltura e dal sesso delle piante, fino alla relazione fra macchine e natura.
Col progetto Becoming Male in the Middle Ages ha iniziato a lavorare sull'idea di fiction.
Costruendo una nuova narrativa sui trapianti ovarici, l'artista immagina un futuro dove sia l'uomo a produrre gli ovuli. Autofiction continua su questo percorso, ancora come un lavoro di finzione, ma non così lontano dalle ricerche che si stanno portando avanti in ambito medico-scientifico sulle terapie ormonali e sui trapianti. Questo immaginario è atto a sviluppare la possibilità di un pensiero sulle dinamiche di potere fra generi: chi “possiede” l'atto della riproduzione, la storia della scienza, il controllo dell'uomo sulla vita della donna; la riduzione del genere femminile ai minimi termini biologici (ossia la donna come l'essere umano atto alla riproduzione); come tutto ciò sia in tensione con l'attuale concetto di normalizzazione della cultura gay e come l'ascesa di corpi trans e non binari cambi i ruoli di genere e culturali.
Infine, Pedro Neves Marques decide di inserire se stesso e la sua vita all'interno dell'opera, in un mix di realtà e finzione, di verità e bugie, ed è per questo che il titolo scelto è Autofiction.
Non una biografia, ma nemmeno una totale finzione. In questa prospettiva, per l'artista la poesia è il medium che permette allo stesso tempo di parlare/pensare/sentire nel modo più diretto e indiretto queste tematiche. La poesia è lo spazio della rivelazione e della non divulgazione, di arguzia e punti ciechi; è la pratica del dettaglio.

Le tre installazioni da sei foto comporranno l'esposizione insieme a uno scatto del corpo dell'artista.
Un autofiction di diciotto componimenti poetici sintetizza la ricerca di Pedro Neves Marques, rompendo l'apparente ripetizione degli scatti. Così, lo smartphone e la mano dell'artista diventano la cornice narrativa delle poesie digitali.

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