LOBODILATTICE

Arte in viaggio

Inaugura

Sabato, 18 Agosto, 2018 - 19:00

Presso

MaMo galleria Palermo
Via del IV Aprile, 14

A cura di

Valeria Modica

Partecipa

Alessandra Parravicini, Alessandra Antonini, Dario Cali, Sonia Vecchio, Elisabetta Gatti Biggi,Carmine Frigioni, Laura Caligiuri, Gianfranco Coccia, Federica Marin, Carlagiulia Rescaldani, Nunziatina Mascarello, Valeria Modica,Vanni Quadrio,Monica Argentino.Nadia Nespolo

Fino a

Sabato, 25 Agosto, 2018 - 17:30

Arte in viaggio

Comunicato

MaMo galleria

 

 Via IV Aprile,14 Palermo

 

In occasione di Manifesta, Palermo CAPITALE DELLA CULTURA 2018

 

Presenta

 

Opere in viaggio

 

Dal 18 al 25 Agosto 2018

 

Inaugurazione 18 agosto ore 19,00 dalle 19,00 alle 22,00

Orari di apertura e chiusura giornalieri:dalle 16,00 alle 22,00

 

Numerosi artisti si confronteranno in una mostra dedicata al viaggio,un mosaico di tecniche artistiche diversificate travolgeranno lo spettatore in un mondo di immagini e colori: il racconto di luoghi,all’insegna dei nuovi linguaggi dell’arte contemporanea. Piccole sculture e multipli, fotografie,opere su carta, décollages, opere su pellicola fotografica, acrilici su tela, gouaches, acquarelli e disegni, esposti nella prestiggiosa sede espositiva di Palazzo Notarbartolo Villarosa Dagnino, Via del VI Aprile, 14 (angolo Piazza Marina) Palermo.

 

Alessandra Parravicini, Alessandra Antonini, Dario Cali, Sonia Vecchio, Elisabetta Gatti Biggi,Carmine Frigioni, Laura Caligiuri, Gianfranco Coccia, Federica Marin, Carlagiulia Rescaldani, Nunziatina Mascarello, Valeria Modica,Vanni Quadrio,Monica Argentino.Nadia Nespolo

 

Sonia Vecchio nasce nel 1977 a Vibo Valentia. 
Nel 2000 conseguiti gli studi universitari in Fashion Design presso il Marangoni Fashion School di Milano, si trasferisce a Roma, dove vive e lavora nel campo del Faschion Design e dell'arte visiva. 
Elementi appartenenti al mondo quotidiano si fondono sulla tela dando vita ad una nuova natura delle cose. Il colore assume una nuova e amplificata possibilità espressiva.
Le sue opere, interattive, assumono una solidità tridimensionale, tattile, volumetrica  creando una sinergia con il pubblico. Sonia mantiene una  visione astratta della realtà, approdando anche all’arte di tipo simbolico/concettuale. 
Ha esposto ed espone sia nel panorama artistico italiano (Museo MIIT Torino, Museo della Città di Rimini, Roma, Napoli, Viareggio) che internazionale (Barcellona, Parigi, Instanbul e New York). 
Organizza e cura Mostre ed Eventi d'arte a Roma.Le opere presentate alla MaMo galleria di Palermo sono ispirate ad un viaggio nel Cosmo, alla scoperta dell’Universo. Una serie di pianeti immaginari da esplorare toccare guideranno lo spettatore verso luoghi  lontani “E' un insieme armonico di unione di elementi, dove, come in ogni sua opera, lo spettatore diventa parte integrante dell’ opera, muovendola e girandola, crea un’ esperienza di tipo tattile oltre che visiva e cinetica 

DARIO CALI’ nasce nel 1964 a Roma dove vive e lavora. Disegna, dipinge e respira arte fin da bambino grazie alla passione del padre che frequentando e partecipando alla scena artistica romana negli anni '70 lo conduceva in musei e gallerie, collettive e happening, avvicinandolo così all'arte. Dopo gli studi nel IV Liceo Artistico, ora Alessandro Caravillani, a metà anni '80 inizia a lavorare nel campo della grafica e dell'illustrazione con esperienze a Roma e Milano.La sua ricerca artistica assume un punto di svolta grazie Ispirandosi all’opera  "Le Metamorfosi" di Ovidio, finalmente riesce a trovare la chiave di lettura per la realizzazione di quelli che lui definisce i suoi deliri, personaggi fantastici in continua metamorfosi che popolano la sua arte fin da giovanissimo. Attualmente propone elaborazioni di fotomontaggio e pittura digitale, dove decine di immagini vengono rielaborate con interventi pittorici fino ad ottenere quella che a prima vista sembra una fotografia, ma in realtà figure, sfondi, luci, ombre e colori, tutto quello rappresentato è artefatto come in un quadro e di puramente fotografico rimane poco o nulla.Con questa tecnica da' vita al progetto artistico di rivisitazione della Mitologia greco-romana, decontestualizzandola e/o attualizzandola nella tecnica, nelle forme e nei soggetti rappresentati. Dal 2016 la scelta di modificare radicalmente la sua professione e stile di vita dedicandosi maggiormente all'arte, inizia così a esporre i propri lavori prima nella sua bottega poi in gallerie romane come TAG, Domus Romana, Il Laboratorio, Galleria Spazio 40, fino a Parigi al Daphne Batheau Gallery.Musica,

Elisabetta Gatti Biggi vive e opera a Milano, da sempre appassionata di fotografia presenta alla MaMo galleria una serie di fotografie legate alle tematiche del viaggio.Movimento, parola e fotografia su un piano di parità l’uno con l’altro. Così sembra muoversi questo ciclo e queste fotografie.  Ogni volta si delinea e si sposta la zona di confine tra reale e irreale. Dove ci sembra di udire delle parole, a volte, quasi un canto; dove siamo certi di percepire continuamente della musica, quando ci mettiamo a guardare con attenzione anche i soggetti non in primo piano.  È come un viaggio. Nel tentativo di rompere la banalità, l’ovvietà del paesaggio, andando verso le cose vere in modo estremo.Elisabetta Gatti Biggi si muove con una presa di posizione ben precisa: inquadratura, luce, piani, tonalità, la struttura, porzioni e profondità che creano una sorta di velo di Maya. L’insieme di elementi di queste fotografie: soggetto, scelta di posizione, oggetti/soggetti in secondo e terzo piano, e la luce … crea quasi un Velo di Maya in ognuna di esse, sì proprio quello di Schopenhauer.L’illusione che vela la realtà delle cose nella loro essenza autentica. Per Schopenhauer la realtà visibile è apparenza, e per l’appunto illusione. Nulla ci garantisce che quanto esiste o accade non sia solo un sogno. In queste fotografie, con questo gioco, unito al timbro e al tono della luce e del colore,  questa illusione o senso di abbacinamento ha la capacità di far intravedere ricordi, momenti del passato, addirittura presenze, come se potessimo vedere persino scene di vita quotidiana. Tempo, Spazio e Causalità – nelle Upanishad antiche – danno origine alle rappresentazioni fenomeniche … e il tempo, lo spazio e la causalità del viaggio in queste fotografie coglie il senso, la sostanza e un’anima di ogni elemento della foto, creando immaginifiche visioni. Ne nasce un racconto, prologo, storia ed epilogo di una narrazione. Portano l’osservatore dentro narrazioni panoramiche – anche se noi vediamo la frontalità e non l’insieme – attraverso un equilibrio delicato tra realtà, finzione e immaginazione. Se ci si sofferma a guardare con attenzione il gioco di luce e ombra che muove – come fosse in 3d – questa luce/velo ocra o azzurrino o quasi arcobaleno, si possono sentire i suoni, i racconti di vite, identità e relazioni personali. Stiamo guardando una nave, un masso, la cresta di un’onda  e intravediamo individui e collettività; lo spazio si trasforma in una narrazione che cresce e si moltiplica nel tempo. E il tempo sembra fermarsi per un momento muovendo lo sguardo anche agli angoli della fotografia, è come se lo sguardo di Elisabetta Gatti Biggi trapassasse il referente naturale per cercare un’associazione personale (soprattutto nella fotografia dell’uomo sdraiato sotto il pietrone e dell’uomo col mare).Tra illusione, realtà e visione Il Velo di Maya di Elisabetta Gatti Biggi è un’indagine sullo sguardo e sull’identità, non solo del luogo, ma anche e soprattutto dell’individuo che lo guarda e ascolta. E i toni, alcuni lievi e fragili delle immagini, sembrano sfumare la materialità palpabile di ciò che è rappresentato, lasciandoci forse una sensazione di instabilità ... ma è un leggero disequilibrio che serve ad indagare il rapporto profondo che un individuo può avere con l’ambiente, con gli esseri umani che lo abitano, e con se stesso. In queste fotografie un velo di Maya rivelatore ci porta ad ascoltare forza e fragilità al tempo stesso, in una connessione profonda con il cuore e l’anima del luogo che Elisabetta Gatti Biggi instaura … ciò che le consente di tradurre in forma di movimento la potenza della terra, come in un canto che si dispiega, per voce sola.   Testo critico di Federicapaola Capecchi curator photography

 Alessandra Parravicini, milanese nascita, si forma a Pisa nella bottega di Enrico Fornaini, a sua volta allievo di Pietro Annigoni a Firenze. Si inserisce quindi nella tradizione della Scuola dei Pittori Moderni della realtà, il cui manifesto fu sottoscritto a Firenze nel 1947 dallo stesso Annigoni, da Giorgio De Chirico, dai Fratelli Bueno, da Gregorio Scilitan e da altri pittori il cui intento era sottrarsi all’astrattismo e al modernismo dilaganti, per proporre una pittura che trae  ispirazione direttamente dall’osservazione della natura. I canoni compositivi sono classici, e si rifanno alla grande pittura del rinascimento fiorentino, ma sono adoperati per saper vedere e ritrarre la realtà com’è ora, con la convinzione che Il sentimento inconfondibile che proviamo di fronte al vero e al bello è qualcosa che il pittore ha il compito, quasi morale, di rendere evidente con mezzi espressivi che siano subito leggibili da tutti, senza mediazioni e senza intellettualismi. Questo richiede lo studio attento del disegno e della forma, la modulazione della luce e del colore, la capacità di vedere, nel groviglio di forme e colori della natura, ciò che è essenziale.L'aspirazione al realismo non è né la negazione della creatività, né un elemento accessorio e puramente estetico del lavoro pittorico. Piuttosto, con le parole della poetessa Antonia Pozzi, "La funzione del realismo non è di copiare la realtà, ma di introdurre nell'arte il sapore speciale della realtà, per impedire che l'arte diventi simbolica e di maniera".Alessandra Parravicini ha esposto in diverse città italiane ed europee.

Carmine Frigioni nasce ad Aielli (Aq), classe ‘55. Inizia il suo viaggio affascinante ed avventuroso nella fotografia da autodidatta da giovanissimo attraverso un percorso di ricerca che perfeziona attraverso lo studio, frequentando corsi ma soprattutto scattando. La ricerca della bellezza e l’interpretazione introspettiva della realtà costituiscono la chiave di lettura di quelle che lui stesso definisce “emozioni fotografiche”: emozionare lo spettatore per uscire dal caos del reale.Crea un sito Abruzzovirtualtour.it, antecedente a Facebook ADSL. Fonda l’Associazione Culturale INABRUZZO dove il potere espressivo della fotografia contribuisce alla riscoperta del territorio. Promuove la cultura fotografica come linguaggio della comunicazione realizzando eventi di fotografia estemporanea volti a cogliere l’essenza delle immagini al di là dell’autore e del mezzo utilizzato.L’insaziabile ricerca di nuovi stimoli lo porta a sperimentazioni sempre nuove: da un anno a questa parte ha riaperto il capitolo fotografia analogica, dove la ritrovata lentezza dello scatto restituisce potere al tempo. E’ presente in numerose mostre in Italia e all’estero.

 

 

Alessandra Antonini vive ed opera nell'isola della Corsica – Francia dal 2011, ispirata dalla Regata Classica a Bonifacio, ha lavorato intensamente sul tema del mare.Ha iniziato a fare i primi scatti sin da adolescente, in seguito la fotografia diventa una parte integrante della sua espressione artistica. Appassionata di natura, paesaggio,architettura riesce a catturare l’ essenza del viaggio in un particolare che definisce e ci parla del suo racconto,le lenti della macchina fotografica sono il prolungamento del suo occhio pensante. Le foto presentate alla MaMo galleria in occasione di Manifesta sono legate ad un suo viaggio in barca a vela che racconta la bellezza del mare, l’eleganza ineguagliabile delle vele. Alessandra è riuscita a catturate in un’immagine delle barche e del mare morbida quasi sbiadita, resa leggera dalla stampa in carta cotone.La sua prima attività professionale risale al 1985 con "Caravaning", un giornale specializzato italiano, che si occupa di foto tecniche per interni. dal 2000 quando inizia a collaborare con IPS, un'agenzia fotografica italiana che si occupa di foto di famosi fotografi internazionali soprattutto tedeschi, francesi e olandesi destinati ai più importanti editori italiani.Trascorre  anche una parte dell'anno nelle isole Canarie, dove continua il suo lavoro di ricerca. Condivide le sue immagini sul web e partecipa a mostre fotografiche e spettacoli. Ha vinto premi per la sfida fotografica del concorso Pixoto.Frequenta nel 2013/2014 la scuola di reportage fotografica gestita da Fabrizio Pavesi e nel 2015 con la fotografa Francesca Cao.Lavora con :ex NIKON D300S Obiettivi Nikon AF S 300mm f.4 D IF ED Nikkor 18-200mm AF-S DX f 3,5-5,6 g ED VRII Da gennaio 2014 CANON EOS 6D Lenti Canon EF24-70mm 1: 2,8 L USM - Canon EF 70-200mm 1: 2,8 IS II USM Canon EF50 mm f 1,8 STM Canon Eos M5 + lente EF M 22 mm f 2 STM Samyang 14 mm 1: 2,8 IF ED UMC asferico.

 

Laura Caligiuri        

Milanese, nata nel 1965. Espone alla MaMo di Palermo una serie di fotografie,legate ad un suo viaggio in un monastero buddista. Nei ritratti dei monaci buddisti si evidenzia la volontà dell’ arista di raccontare di un’ esperienza legata alla visione dell’uomo ritratto nel suo momento di preghiera o di gioco gioioso,con una ricerca costante che riguarda il colore, tutta la gamma dei rossi e dei gialli aranciati che sprigionano un’ energia a metà tra sacralità e forza vitale creativa che raggiunge la pace dei sensi attraverso la luce.

Si aggiudica il terzo posto all' Icelandic Photo Contest 2013 ed espone le sue collezioni "ACQUE DI MEZZO", "W.W.W. What a Wonderful World", "ARBOREA" e “ZAFFERANO” in diversi luoghi del Lago Maggiore, a Milano, Monza, Uboldo (VA), Savona, Trieste, Garlenda (SV), Diano Marina (IM), e a St. Remy de Provence in Francia.

Si occupa soprattutto di fotografia di viaggio, di sport acquatici e non (regate veliche, nuoto in acque libere, basket, handbike, badminton) e di spettacolo, collaborando con diverse Compagnie Teatrali di Milano e Torino, quali Campo Teatrale, Sanpapiè e Accademia dei Folli.

Ha esposto a Spazio Tadini a Milano nel 2017 la personale ISTANTANEE da "memorie- storie di bellezza nascosta".

Sempre a Spazio Tadini ha partecipato alle collettive "PhotoMilano n.1", "Omaggio a Mimmo Rotella", "Ability Day", “Omaggio a Emilio Tadini”, “Fuorisalone 2018”.

Ha pubblicato cinque libri fotografici, "W.W.W. What a Wonderful World", "Spira Mirabilis", "A dream in Namibia", "A dream in Indonesia", “Zafferano”.

Federica Marin Architetto, ricercatrice e fotografa d’arte Laureata in architettura a Milano, ha acquisito una solida formazione negli studi artistici nella grafica pubblicitaria e nella fotografia ottenendo in questi settori importanti riconoscimenti.

Alla ricerca didattica-architettonica ha sviluppato in ambito accademico un percorso artistico personale sulla percezione visiva attraverso l’uso della macchina fotografica. Lo studio della tecnica fotografica iniziato in giovane età, alle scuole superiori, si è sviluppato successivamente con le ricerche e workshop al Politecnico di Milano con maestri di settore come Piero Pozzi, Roberta Valtorta, Guido Guidi, Giovanni Chiaromonte, Mario Cresci, Paolo Rosselli. Attraverso attente riprese fotografiche e la loro successiva rielaborazione in studio l’artista compie una sorte di trasfigurazione dell’immagine colta del paesaggio, sia naturale sia antropizzato. Inquadrando scorci, evidenziando particolari, soffermandosi sui dettagli, Federica trascende il dato narrativo. Gli elementi visivi compongono ritmi autonomi dal reale fino a sfiorare l’astrazione e le fotografie sembrano intrise di morbida sostanza pittorica.Appartata, lontana da ogni volontà di intrusione, l’artista intende cogliere della natura momenti e suggestioni sussurrate dall’immaginario e “i colori ci trasportano lontano insieme a forme e segni che si intersecano, arbusti e alberi si cristallizzano in pizzi e in ricami immobili, preziosi, orientali, unici” (I. Deganis). I differenti temi affrontati negli anni (paesaggio, natura, città, culture, moda, ecc..) rappresentano, comunque, dei passaggi emotivi di ricerca profonda sul significato dell’immagine ripresa e dei processi e sentimenti richiamati. La realtà viene ribaltata nel suo riflesso in un gioco illusorio e ingannevole di apparenze, in un riverberarsi di specchi. In queste “apparizioni naturalistiche” l’uomo non entra mai in campo, eppure l’eco di eliotiana “terra desolata” ne comunica l’alito (L. Damiani).

Carla Giulia Rescaldani pittrice vive ed opera a Milano; forme femminili appena accennate si intrecciano metaforicamente.. ci raccontano di  vuoti esistenziali, in assenza di vita e di morte, colti tra il passato e il presente,  rimandandoci nostalgicamente a ricordi e sogni lontani. Tracce di umanità vissuta uscita come da un teatro di ombre cinesi si fondono in  pittura forte dai toni drammatici, caratterizzata anche da tratti dinamici con una  tecnica a macchia di colore, dove si percepisce la volontà dell’artista di voler trasmettere la velocità dell’esecuzione prediligendo la pittura del non finito... . Arte istintiva, dai forti cromatismi, essenziale, leggera e caratterizzata da sfumature e colature di colore.

Gianfranco Coccia Vive ed opera a Padova, artista poliedrico che lavora sulla pittura istintiva di matrice astratto- informale, grazie alla sua sensibilità ed abilità si possono ritrovare nelle opere di Coccia i puri sentimenti che si mescolano ad una pulsante e viva autenticità. Il fruitore rimane intrappolato nelle trame coloristiche delle sue tele che emanano passione, musicalità e amore per la vita, l’artista ripercorre i luoghi dell’anima e durante il suo cammino riesce  a cogliere il suo sentire, tensione, quiete e grandi passioni. www.gianfrancococcia.comsent 

Nunziatina Mascarello graphic-designer, web writer, illustratrice e insegnante.  La fotografia è fonte di ispirazione nelle sue ricerche. Ha partecipato a molte mostre d’arte e di design con le sue installazioni a Catania, Enna, Milano e Brooklyn. Da quasi due anni lavora ad un progetto personale: il brand Crank-design, per il quale crea accessori fashion che si ispirano alle sue ricerche di fashion design – hand-made, art director del brand. 

Monica Argentino (nome d'arte Alice Moon )nasce a Roma, eclettica artista a tutto tondo: Pittrice, Body Painter, Performer ed Attrice. Autodidatta spinta da un talento naturale per il disegno e la pittura, segue poi gli studi come grafica illustratrice ed espone in diverse rassegne d'arte. Ancora adolescente partecipa alla sua prima mostra collettiva “Illustrativa 91”, portando in luce la sua speciale peculiarita' di colorista.  I suoi progetti artistici contemplano come elemento principale la trasformazione del corpo, un leitmotiv che ricorrerà nella sua ricerca artistica attraverso una indagine ed una sperimentazione continua, che esprime con  performance, body art, body painting ed opere pittoriche ed, il piu’ delle volte, contaminate tra loro. L'ispirazione per le sue opere pittoriche nasce dal suo interesse per il dualismo tra corpo e anima e per la duplicita' della natura umana. Con il suo progetto Body To Art (performance art Body Painting live ) vuole rappresentare il corpo svincolato dagli stereotipi di bellezza, simboleggiando il cambiamento sia fisico che emotivo: Materia e spirito.  Ricordiamo tra le ultime collettive a marzo 2015 e marzo 2016 a "La mente artistica - Giovani donne a confronto" al Teatro dei Dioscuri al Quirinale . A gennaio 2017 espone al Teatro Alba di Roma, la prima mostra pittorica personale "Chimera: le forme del male". "Chimera" affronta la violenza sulle donne più specificamente in ambito affettivo, la loro dipendenza psicologica con il carnefice. A settembre 2017 una sua opera e' esposta a Parigi in occasione della "Mostra Choosing Colors- Art Exhibition". Presente come artista al  Levels art exhibition- 6rd-7rd edition presso Faenas –Roma (2017)  , rassegna di arte contemporanea dove, oltre ad esporre le sue opere pittoriche, si esibisce con le sue performances di body art scandite a tempo di musica e studiate singolarmente per ogni evento, connubio toccante tra immagini ed immaginario (Progetto Body to Art).

Vanni Quadrio (Pa 1970) già nei primi anni ottanta, sotto la guida del padre Guido, comincia a sviluppare un personale linguaggio artistico partecipando a numerose manifestazioni artistiche.
Ha esposto in Italia, all’estero ed on line con mostre personali e collettive.
Negli ultimi anni:
Dal 2009 ad oggi espone in mostre collettive a Venezia, Ferrara e Milano, grazie alla collaborazione con la galleria Spazio d’Arte L’Altrove di Ferrara e a Palermo presso Casa SuccoAcido per il progetto Stanze d'artista e Incontri di Casa SuccoAcido.
nel 2008 prende parte al progetto N.EST, con un ciclo di fotografie sul tema del confronto tra centro città e periferia a Napoli. I suoi lavori sono pubblicati sul sito del progetto.
Tra il 2007-2005, partecipa alla mostra collettiva 13 x17 Padiglioneitalia.
Del Febbraio 2006 la collettiva Eugenìa, incontro tra giovani artisti di Roma e Palermo, galleria Centro Biotos di Palermo.
Nel 2005 partecipa al laboratorio d'arte contemporanea e cultura del territorio, progetto Isole, con un'installazione ambientale nella Biblioteca Comunale di Isola delle Femmine.
Ha frequentato corsi di litografia e decorazione e formatura ceramica ad Urbino ed ha partecipato a stage di specializzazione in arteterapia presso Art Therapy Italiana (Bo).
Dal 1989 ad oggi ha svolto attività artistiche partecipando a numerose manifestazioni, ha eseguito ritratti, pitture murali e trompe l’oeil, ha illustrato racconti editi da Gaefra, Anteprima e Libr’aria e ha realizzato la copertina di RHFB Rapports-Het Franse Boek Litterature algerienne Rabalais, Amsterdam.
La sua attività artistica si è svolta parallelamente a quella di formatore, ha infatti tenuto vari corsi di pittura, disegno e ceramica individuali o per piccoli gruppi ed ancora attività di riabilitazione con pazienti psichiatrici adulti, bambini.
Oltre alla sua produzione pittorica e grafica esegue interventi ambientali e scultorei, approcciandosi ad una riflessione sullo spazio e sul site specific, Il suo lavoro, nel complesso, ricerca il senso “insaturo” delle cose non tenendo conto di alcun “diktat modaiolo”.

Nadia Nespoli nasce a Milano dove vive e lavora.Alla  fine degli anni novanta Nadia Nespoli esordisce con una serie di opere informali, approda a sperimentazioni grazie alla frequentazione di un gruppo di artisti nell’ambito della civica scuola di pittura di Milano.Si impegna da sempre nello studio e nell’approfondimento, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera; Da qui in poi tutta l’ opera di Nadia Nespoli é imperniata tra il segno, quello pittorico, e la cancellazione dell’immagine. Motivo conduttore è frammentare, coprire, cancellare l’immagine per ricomporla completamente diversa. Prima legata proprio al taglio e alla ricomposizione, lavorando solo su carta; concepisce una serie di opere strettamente legate alle sfumature del bianco, lavorando e stratificando velature a copertura della figurazioneGli stessi elementi caratterizzano una serie di lavori di arte sacra contemporanea, attraverso materiale di supporto marginale e recuperatoMotivo conduttore dell’opera in questi ultimi anni è evidenziare i limiti provvisori in cui l’immagine viene annullata per recuperare un colore, una macchia, una sezione che sembrava rimossa o cancellata.In parallelo alla ricerca artistica personale, dal 2012 Nadia Nespoli idea e conduce corsi di pittura e laboratori creativi presso la Casa di reclusione di Milano – Bollate, curando esposizioni collettive.

Valeria Modica è nata a Caltanissetta nel 1967, vive e opera a Milano dal 2003. Docente di materie artistiche, in vari licei artistici di Milano. Docente di discipline pittoriche e scenografiche, presso il Liceo Artistico Brera nell’anno 2015/2016. Da molti anni si dedica ad pittura di matrice astratta sperimentando sulla tela piccoli collage polimaterici. Esperta in arte contemporanea opera da diversi anni con varie istituzioni per la promozione di eventi ed attività culturali in genere. Collabora con diversi artisti di fama internazionale come Richard Long e Rosemarie Trockel e Carsten HÖller, per la creazione delle mostre promosse e patrocinate dal Comune di Palermo presso i Cantieri Culturali alla Zisa. Direttrice artistica e promotrice di eventi culturali patrocinate e promosse dal Consiglio di Zona 3 del Comune di Milano. Responsabile della MaMo galleria Laboratorio di Arti Visive” in via Plinio 37 a Milano. Nel 2016 è l’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla con una mostra dal titolo “Biblioteca della passione” nel progetto “Strade d’Europa” al Plus Berlin di Berlino. Nel 2018 è ancora l’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla con una mostra dal titolo “Le stagioni del mondo” nel progetto “Scenari ” al Plus Florence di Firenze.

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