LOBODILATTICE

Arte Fiera Bologna 2022

Inaugura

Venerdì, 13 Maggio, 2022 - 12:00

Presso

Arte Fiera Bologna
Quartiere Fieristico di Bologna, Padiglioni 15 e 18

Partecipa

Gianni Asdrubali Bruno Querci Nelio Sonego

Fino a

Domenica, 15 Maggio, 2022 - 20:00

Arte Fiera Bologna 2022

Comunicato

A ARTE INVERNIZZI

ARTE FIERA BOLOGNA
13-15 MAGGIO 2022

PADIGLIONE 18  STAND B10

La galleria A arte Invernizzi presenta ad Arte Fiera Bologna 2022 un percorso espositivo che riunisce tre protagonisti della pittura italiana, il cui lavoro è emerso fra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta.
Di ognuno sono esposte opere rappresentative, frutto del loro fare creativo recente. Instaurando un dialogo fra loro stesse, e seppure in forme molto diverse, le opere mostrano una coerenza di fondo nel loro rapporto con lo spazio, che trasformano con la loro presenza sul piano sia fisico che mentale.

I lavori di Gianni Asdrubali sono caratterizzati da una superficie in plexiglas che ne fa risaltare cromia e forme in relazione alla luce. Se quest’aspetto caratterizza l’opera Zakeusse (2020), con i due Stenkanibale (2021) ne viene dato un possibile sviluppo basato sulla sovrapposizione dei piani nello spazio, favorendo una penetrazione reciproca fra opera e ambiente.
Dal 1979 l’artista realizza opere fortemente indipendenti, capaci di incidere nell’ambiente circostante in quanto esse sono interattive, si rafforzano a vicenda e, anche se differenti, hanno infinite disposizioni possibili, potendo essere presentate da sole o divenire corpo unico.

Le opere di Bruno Querci, come Equilibrioluce (2017) e Goticonaturale (2017), da sempre basate sulla riduzione dei colori al bianco e al nero, si mettono anch’esse in rapporto con la luce dicendone quasi, agli estremi, le condizioni di possibilità. Lungi dall’essere statiche geometrie esse dialogano con lo spettatore e la parete su cui sono disposte, coinvolgendo le superfici che le costituiscono in un movimento puro.
Sin dall’inizio degli anni Ottanta, emerge la tendenza dell’artista a cercare di fissare il confine di una forma che sempre sfugge, di costruire attraverso la sottrazione degli elementi presenti sulla superficie.

Anche per i segni fulminei di Nelio Sonego, nei cui Orizzontaleverticale (2020) si ripete sempre daccapo il gesto che esplode la luce nei suoi effetti, assume una peculiare rilevanza il rapporto con lo spazio. Nei suoi lavori recenti, infatti, il supporto s’ispessisce, dando così un risalto inedito, per quanto coerente con lo sviluppo del suo fare arte, al corpo della pittura.
Già nei lavori del 1979 l’artista indaga le possibili varianti della linea, utilizzata come elemento costitutivo e costruttivo, all’interno della strutturazione dell’opera, mentre lo spazio creato dalle linee all’interno della superficie non si ferma entro il confine delimitato dalla tela ma si dilata, aprendosi e strabordando idealmente nell’ambiente circostante.

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