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155.000 visitatori per la mostra ANTHROPOCENE al MAST a Bologna

Inaugura

Mercoledì, 15 Maggio, 2019 - 19:00

Presso

MAST.
Via Speranza 42, Bologna

A cura di

Urs Stahel, Sophie Hackett, Andrea Kunard

Partecipa

Edward Burtynsky, Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier

Fino a

Domenica, 5 Gennaio, 2020 - 19:00

155.000 visitatori per la mostra ANTHROPOCENE al MAST a Bologna

Comunicato

La mostra Anthropocene, frutto della collaborazione quadriennale tra il fotografo Edward Burtynsky e i registi Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier, allestita per la prima volta in Europa, al MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) di Bologna, dal 16 maggio 2019 al 5 gennaio 2020, è stata visitata da 155.000 persone.

Il progetto, basato sulla ricerca del gruppo internazionale di scienziati Anthropocene Working Group impegnato nel raccogliere prove del passaggio dall’attuale epoca geologica – l’Olocene – all’Antropocene (dal greco anthropos, uomo), documenta i cambiamenti che l’uomo ha impresso sulla terra e gli effetti delle attività umane sui processi naturali attraverso la combinazione di arte, cinema, realtà aumentata e ricerca scientifica.

La mostra è stata visitata da 15.500 studenti, soprattutto di istituti secondari di primo e secondo grado provenienti dall'Emilia Romagna e non solo, che hanno effettuato 600 visite guidate.

Sono state 620 le visite guidate organizzate per il pubblico, curate dai mediatori culturali della Fondazione MAST, cui hanno partecipato 15.800 persone.

È stato parte integrante della mostra il pluri-premiato film “Anthropocene: the Human Epoch” (ANTHROPOCENE: l’Epoca Umana), codiretto dai tre artisti e narrato dal premio Oscar Alicia Vikander.

La mostra è stata completata nel corso dei mesi dai MAST. Dialogues on Anthropocene: 77 tra talk, incontri e proiezioni (quest’ultime in collaborazione con Cineteca di Bologna, Human Right Nights e Fondazione Stensen).

Appuntamenti gratuiti aperti al pubblico con scienziati, antropologi ed esperti, dedicati all’ambiente e al cambiamento climatico.

"Anthropocene era stata pianificata per 4 mesi ed è durata 8 mesi, senza mai registrare un calo del numero di visitatori. Stupefacente, sorprendente e inaspettato. Un anno fa immaginavamo che il tema del clima sarebbe diventato sempre più dominante, ma in pochi mesi tutto è cambiato: è arrivata Greta, sono iniziate le manifestazioni Friday for Future e nell’opinione pubblica è cresciuta la consapevolezza sui temi legati all’ambiente al cambiamento climatico, che sono al centro della mostra e del film”, commenta Urs Stahel, co-curatore della mostra insieme a Sophie Hackett e Andrea Kunard, rispettivamente curatrici della Fotografia dell'Art Gallery of Ontario di Toronto e della National Gallery of Canada di Ottawa, dove il progetto ha preso avvio nell’autunno del 2018.

La mostra si sposta ora al Museo Marittimo e della Tecnologia di Malmö, in Svezia, dove inaugurerà il prossimo 15 febbraio.

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