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Un pugilatore vicino all'Accademia di Napoli!

Un pugilatore a Napoli!

 

La Regione Sardegna, è l'unica nell'intero Occidente, a potere vantare una città metropolitana e un capoluogo di provincia come Cagliari, privo nel 2022 di pubblica Alta Formazione Artistica.

Stiamo parlando di una Regione a Statuto Autonomo, che quando vuole, nel nome della propria identità storica, artistica e culturale, dei fondi li cerca, trova e stanzia.

In questo momento nell'isola desta scalpore, la vicenda di una fiumana di fondi pubblici, spesi per il progetto "Heritage Tourism", vicenda culturale che collega la Regione Sardegna direttamente a San Pietroburgo:

 uno stanziamento di due milioni d'euro il protocollo d'intesa del 2019, che vede coinvolti il Museo Hermitage, la Regione Sardegna, la Fondazione Sardegna, Il Comune di Cagliari, il Polo Museale della Sardegna e il Ministero dei Beni Culturali.

Nell'Ottobre del 2019, si puntualizza che l'operazione mira a promuovere la civiltà nuragica a San Pietroburgo, Berlino, Salonicco, Barcellona e Napoli, la spesa cresce e diventa due milioni e mezzo d'euro.

Due milioni e mezzo d'euro, per fare viaggiare tra Russia ed Europa "il pugilatore", che per tremila anni ha tranquillamente riposasto sotto terra, immaginatevi il suo stress da viaggio.

La società che si occupa del tour è una società russa la "Villaggio Globale international", costo del servizio di promozione e allestimento un milione e 433 mila euro.

Ricordiamo tutti come i Bronzi di Riace non vennero spostati da Reggio Calabria a Milano per l'Expo nel 2014, dopo che Franceschini chiese il parere degli esperti, possibile che al Ministero nessuno s'opponga al tour del gigante organizzato da una società Russa?

In questo momento il gigante è al Museo Archeologico di Napoli, di fronte l'Accademia dove mi sono formato e ho studiato per essere docente in una città metropolitana come Cagliari, dove l'Alta Formazione Artistica non c'è.

La cifra stanziata distruggere in tour il pugilatore, sarebbe bastata per collocarlo e farlo studiare in un'Accademia di Belle Arti di Cagliari, che sarebbe finalmente nata e tra le tante mission avrebbe anche lavorato per una lettura e ricapitalizzazione contemporanea dei linguaggi nuragici.