LOBODILATTICE

mostra Entering Sebastian Lloyd Rees

 

Invito

La Residenza di Artista “Michele Theile” presenta:

“Entering” - Opere di Sebastian Lloyd Rees.

Positano, 30 novembre 2019

La mostra realizzata dalla Residenza di Artista Michele Theile presenterà opere di Sebastian Lloyd Rees che sono state realizzate a Positano nel periodo ottobre - novembre 2019. 

Programma:

ore 11:00 Chiesa San Giovanni, (Via S. Giovanni).

  • Saluto agli ospiti.
  • Presentazione del progetto Residenza di Artista
  • Presentazione del lavoro di Sebastian Looyd Rees

Camminando dalla Chiesa San Giovanni alla casa di Michele, ci fermiamo alla Chiesa San Matteo (Via Monte), dove sono esposte altre opere di Sebastian.

Il programma si concluderà con la visita della Residenza di Artista Michele Theile, dove sono esposte le altre opere.

Al termine verrà servito un rinfresco.

 

RSVP info@micheletheile.it

Residenza di Artista “Michele Theile”

Via della Feluca 2

84017 Positano

 

Entering

 

Le cose cambiano, diventano familiari e dobbiamo lasciarle.

Lenore Kandel

 

Il nuovo corpus di opere di Sebastian Lloyd Rees, realizzato in occasione della prima Residenza d’artista Michele Theile, guarda al processo pittorico come esercizio meditativo al fine di raggiungere una realtà parallela. Esso mira a tracciare un più elevato metodo formativo con narrazioni personali e collettive. I suoi dipinti anelano a rappresentare le costanti trasmutazioni dei meccanismi corporei e mentali che accompagnano i gesti creativi, ad un tempo influenzandoli ed essendone influenzati. Tracciando la molteplicità di immortalate visioni, questa nuova serie di opere utilizza forme di astrazione come strumento per evocare la potenzialità e l’esperienza tattile della perdita, del fallimento, del caos.

 

Il lavoro di Rees può essere percepito come un mezzo per comprendere il mondo sfuggendo al già noto. I suoi dipinti, presentati alla Chiesa San Giovanni, fungono da parabole per riflettere su dolori vissuti e non ancora espressi, su agonie rimaste non documentate. Cosa significa avere la strana sensazione di perdere ripetutamente il controllo della vita? Cosa ci vuole per toccare l’alterità di quest’atto come ingresso in un altrove, in un là e allora, parafrasando le parole dello studioso di performance José Esteban Muñoz?

 

Pur rifiutando l’alfabetizzazione delle strutture figurative, le opere di Rees riescono a generare un rapporto dialettico con un’entità derivante dal sé, o che al sé riporta. Affinché questa entità possa essere sentita, toccata, consapevolmente o inconsapevolmente riconosciuta, servono coraggio, potere e amore. La sua pratica è un commento sul rispecchiamento come atto di illuminazione. Rappresentando visivamente sensazioni, istinti o intuizioni nel rispetto della loro inafferrabile natura, il suo nuovo corpus di opere si basa su un calcolo diverso, a-sintattico, del tempo. Passati, presenti e futuri coesistono, riordinando la semantica di concetti quali valore e convalida. Ciò che vale, o ciò che è reso legalmente valido, attingendo alle rispettive etimologie di queste due parole, è l'ignoto, ciò che eternamente circola. Le sue forme scultoree - esposte alla Chiesa San Matteo - operano quindi come lettura del timore di sottrarsi alle risorse razionalmente date, di affrontare il rischio di lasciarsi andare. Tuttavia, esse fanno ottimisticamente ricorso a modi che permettono di vivere altrimenti la vita, quando ciò che è fissato non è più una promessa.

 

Attraverso l’uso di vernici e pennelli, e derivando sia i colori sia la loro materialità da una serie di alchimie, il lavoro di Rees intende trovare un idioletto visivo che sposa il quotidiano: serve da vernacolo dell’esistenza, con le estasi e i dolori che la vita come progetto incarna. Riferendosi ai propri concetti teorici, lo studioso Fred Moten ha affermato che essi non sono per tutti, eppure sono per chiunque. Le opere di Rees affrontano l’asse di questa citazione, opponendosi deliberatamente all’imposizione di un unico significato. La responsabilità, nell’opera di Rees, diventa una condotta reciproca condivisa tra il creatore ed il pubblico; non tutti sono disposti a prendersela, ma tutti sono invitati a farlo. La sua pratica è un’introduzione ad una catena di processi decisionali in cui gli oggetti scultorei diventano gli intercessori, i mediatori per accedere all’impossibile. Seguendo il ritmo fisico del dipinto, sia l’artista che lo spettatore hanno la libertà di sfidare o espandere il dominio della cultura visiva. Le sue opere equivalgono ad ascoltare, a sfiorare, un movimento verso l’alternanza.

 

Entering è una mostra creata per le rotture, le ferite e gli abissi di gravità. È un vagabondare in irrequieti paesaggi disobbedienti ed autocostruzioni. È una mostra che verte su immaginari sacri e palinsesti psichici che mutano nel tempo e nello spazio. È una mostra che affronta l’oscurità e la luce come forze non antitetiche, bensì complementari.

 

Ioanna Gerakidi

 

Il Trust Michele Theile

 

Il Trust Michele Theile nasce per volontà di Mario e Leni  Attanasio per dare seguito alle disposizioni morali del loro amico Michele che alla sua morte, avvenuta esattamente due anni or sono, li ha nominati eredi unici delle sue proprietà materiali ed artistiche, compresa tutta la sua collezione residua.

Tutto è nato forse da una conversazione avuta fra loro in cui si prospettava la costituzione di una fondazione che avrebbe potuto conservare le sue opere e renderle visibili al maggior numero di persone, oltre a valorizzare la sua immagine di artista.

Mario e Leni hanno saputo dell’eredità solo pochi giorni prima della scomparsa di Michele, quando sul letto di morte ha detto: “Mario, Mario, La Fondazione, La Fondazione!” Con questo spirito hanno ristrutturato l’abitazione di Michele Theile a Positano, in via della Feluca 2, dove hanno fondato La Residenza di Artista a lui dedicata, oltre che un Trust  per la sua gestione.

Il Trust si avvale di un Comitato del quale fanno parte, oltre a Mario e Leni Attansio, la scrittrice Juliana Buhring, l’ing. Massimo Predieri, l’albergatore Antonio Sersale e il gallerista Leopold Thun, che riveste la carica di Curatore per la selezione degli artisti candidati ad essere ospitati nelle Casa Michele Theile.

La prima artista ospite l’anno scorso è stata la pittrice Gutta Lageder, altoatesina di nascita ma residente a Monaco di Baviera.

Il secondo artista è attualmente ospite dai primi di ottobre e sta realizzando diverse  opere che saranno oggetto, sabato 30 novembre, della mostra “Entering” che si terrà nelle Chiese di San Giovanni e San Matteo in corso di lavoro di restauro, messe gentilmente a disposizione per l’occasione dalla Curia Arcivescovile di Amalfi.

Si tratta del pittore Sebastian Lloyd Rees di origini norvegesi ma attualmente residente a New York dove lavora ed espone le sue opere. Sebastian aveva in precedenza trascorso un lungo periodo a Londra, dove Leopold Thun conduce la sua galleria. In quel periodo Leopold ha avuto modo di conoscere Sebastian ed apprezzarne il valore artistico.

A conclusione della mostra, che inizia alle ore 11.00, si terrà un rinfresco nella Casa Michele Theile dove si potranno anche  ammirare tutte le sue opere attualmente a disposizione del Trust a lui dedicato.