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openart

biografia: 

L’attività della galleria Open Art alterna autori storicizzati con altri più giovani, nel segno della continuità e di una coerenza tra passato e presente, considerata importante proprio per definire una sua specifica identità nel panorama italiano. Due sono le linee principali della programmazione espositiva: una che si può definire gestuale e l’altra che si può indicare come costruttiva. La prima è esemplificata da artisti quali Toti Scialoja, Gerard Schneider, Fernando de Szyszlo e Jiri Kolàr ai quali la galleria dedica mostre che tendono a confermare anche l’attualità della loro pittura e del loro messaggio, la loro eredità di pensiero. Un‘attenzione particolare è dedicata allo sviluppo dell’approccio gestuale e, più specificatamente, all’Espressionismo Astratto americano con artisti quali Paul Jenkins (con il quale la Galleria Open Art intrattiene un rapporto di collaborazione esclusiva), Conrad Marca-Relli, Norman Bluhm, John Ferren, James Brooks, John Grillo e Sam Francis. L'altro ambito di interesse e approfondimento della nostra attività, parallelo a questo, è quello relativo al movimento artistico italiano che è illustrato, ad esempio, da artisti quali Walter Fusi (del quale Open Art è il punto di riferimento per il catalogo generale) con le sue immagini neocostruttive e prospetticamente strutturate e Bruno Querci, con le sue “figure luce”, dipinti basati sul contrasto del bianco e del nero o dall'astrattismo classico toscano, con autori come Alvaro Monnini (di cui la Open Art cura l’archivio) e Mario Nuti, nei lavori dei quali il rigore strutturale e geometrico si sposa ad una sensibilità cromatica spiccata. In più la galleria si è impegnata nel riscoprire quegli artisti che, nonostante il loro valore e la loro carriera prestigiosa, sono stati inspiegabilmente dimenticati da pubblico e critica. E’ il caso dell’Italien de Paris Silvano Bozzolini, astrattista geometrico del Groupe Espace, la cui carriera si è sviluppata più brillantemente all’estero che in Italia o di Luigi Parzini che nonostante diverse partecipazioni a Biennali di Venezia o esposizioni nei principali musei europei o nelle più prestigiose gallerie internazionali (Betty Parsons Gallery, New York; Galleria dell’Ariete, Milano) è stato sottovalutato dal mercato. In occasione di ogni mostra, Open Art pubblica un catalogo bilingue con un saggio storico-critico commissionato per l'occasione, minimali documentari e riproduzioni a colori delle opere esposte.

URL: 
http://www.openart.it
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