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THERE IS A BEGINNING IN THE END. The secret Tintoretto fraternity

Inaugura

Sabato, 11 Maggio, 2019 - 10:00

Presso

Chiesa di San Fantin
Campo San Fantin, San Marco, 1965 30124 Venezia

A cura di

Marina Loshak, Olga Shishko

Partecipa

Dmitry Krymov (Russia), Irina Nakhova (Russia), Gary Hill (USA), Emilio Vedova,Tintoretto

Fino a

Mercoledì, 11 Settembre, 2019 - 23:00

THERE IS A BEGINNING IN THE END. The secret Tintoretto fraternity

Comunicato

Pushkin State Museum of Fine Arts

Stella Art Foundation

Sono lieti di presentare la mostra:

 

THERE IS A BEGINNING IN THE END. The secret Tintoretto fraternity

 

Dates: 11 maggio - 11 settembre 2019

Press Preview: 8 Maggio h.12

Sede: Chiesa di San Fantin, Campo San Fantin, San Marco, Venezia, Italia

Curatori: Marina Loshak, Olga Shishko

 

Insieme a Stella Art Foundation, il Museo Pushkin presenterà nell’ambito dell’iniziativa "Pushkin Museum XXI" un progetto speciale a Venezia: "There is a Beginning in the End", una mostra d'arte contemporanea in commemorazione del 500° anniversario dell'artista veneziano Jacopo Robusti, detto Tintoretto. Questo evento si terrà in concomitanza con la 58° Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia.

 

La Chiesa di San Fantin, dove erano esposti i dipinti di Tintoretto, ospiterà opere di artisti contemporanei Dmitry Krymov (Russia), Irina Nakhova (Russia) e Gary Hill (USA). Le opere dialogheranno con il contesto storico del luogo e con un dipinto di Emilio Vedova, artista modernista italiano che avvertiva, nonostante il divario temporale, un forte legame con Tintoretto.

Un progetto di intervento del team svizzero !Mediengruppe Bitnik dalla Svizzera completerà la mostra e sottolineerà l'atmosfera di partecipazione e affiliazione con una segreta Confraternita veneziana.

 

Come ha detto Jean-Paul Sartre, "Tintoretto è Venezia, anche quando non dipinge Venezia." Un aspetto chiave dei suoi è stato lo spazio; le sue opere incarnano l'infinito universo nel suo incessante moto eterno. Le opere degli artisti contemporanei, create appositamente per questo progetto, reinterpretano l'approccio innovativo del grande Maestro veneziano e invitano i visitatori ad immergersi nel mondo di Tintoretto.

 

Ogni artista ha colto i principali temi artistici di Tintoretto, l'unità spirituale tra le persone, la potenza dell’intervento divino, il virtuosismo nel cogliere lo spazio in movimento e il potenziale espressivo della luce.

 

A differenza di una mostra tradizionale, questo progetto è strutturato come una sorta di liturgia contemporanea in cui ogni azione è una nuova opera d'arte che avvolge l'intero spazio della chiesa. In aggiunta alle opere multimediali, la mostra ospiterà un dipinto di Emilio Vedova, a cui fanno eco le opere degli artisti contemporanei.

 

Dmitry Krymov, scenografo, crea un'installazione performativa ispirata all'Ultima Cena presente nella Chiesa di San Trovaso, ricostruisce sull’altare di San Fantin una realtà alternativa basata sul trompe-l'oeil, un'illusione ottica, portando gli spettatori a dubitare della correttezza della loro percezione.

 

L'installazione multimediale di Irina Nakhova consiste di tre parti, ognuna delle quali è un riferimento alle opere del grande Maestro, e tutte reinterpretano storie bibliche dal punto di vista della storia contemporanea. Per questa artista, un tema fondamentale nelle opere di Tintoretto è l’energico, vigoroso movimento delle masse, ricco di intensità emotiva. Un materiale terrestre ricerca vorticosamente una via d’uscita anelando allo spazio esterno trascendente, difficilmente comprensibile ma percepibile attraverso l’opera di intensa drammaticità di Irina Nakhova.

 

Gary Hill, maestro della Media Art americana, scompone i dipinti di Tintoretto in patterns ed elementi e li utilizza come base per creare nuove essenze sonore e luminiscenti. E’ lo spazio della coscienza più che lo spazio architettonico ad ispirare il lavoro di Hill. La combinazione di immagini visive e intensi suoni elettronici consente una profonda esperienza sinestetica.

 

Tondo, uno degli ultimi lavori di Emilio Vedova presentato alla mostra, ha la forma di un cerchio. Riflette il concetto di circolarità infinita del tempo. Per Vedova individuava la missione dell’artista quella di registrare e ritrasmettere l’eterno scontro delle situazioni inquietanti che incessantemente agitano il mondo intero: guerre, ingiustizie, oppressioni. Proprio come Tintoretto, ha padroneggiato grandi spazi e ha sempre agito come una forza della natura. L’impiego della forma circolare per lui diviene l’occasione di andare oltre l'ambiente pittorico attraverso la connessione spazio-tempo.

 

Il dipinto "L'origine d'Amore" (1562) di Tintoretto, della collezione del famoso antiquario veneziano Pietro Scarpa diventerà il centro concettuale della mostra.

 

Il dipinto fu commissionato da Federico Contarini, il procuratore di San Marco, uno dei fondatori della Compagnia della Calza degli Accesi, per farlo diventare il suo simbolo e ad arredare una delle sale della Biblioteca Marciana, che fu l'importante centro culturale della Venezia del XVI secolo e sede degli incontri dei membri della confraternita.

 

Tintoretto ha interpretato la trama del "Dialogo d’Amore" di Sperone Speroni, all'epoca molto popolare. Apollo tiene in mano un braciere con un'anima umana al suo interno, nella quale il sole accende l'amore. Il giovane dio è accompagnato dalle figure di Afrodite Pandemos e Afrodite Urania - l'amore terreno e celeste. L’opera venne dimenticata fino al 1991, quando fu scoperta dalla famiglia Scarpa.

 

La mostra del Museo Pushkin sarà il primo evento ad accogliere un vasto pubblico nella chiesa di San Fantin dopo lavori di restauro durati un decennio. La costruzione della Chiesa fu completata nel XVI secolo, mentre i primi edifici di culto pubblico in questo sito risalgono al X secolo.

 

La mostra includerà anche un intervento segreto del team !Mediengruppe Bitnik, che inviterà gli spettatori a unirsi alla Confraternita segreta del Tintoretto. L'atmosfera di mistero, affiliazione e co-creazione collegherà il loro progetto con le Confraternite veneziane.

 

Marina Loshak, Director of the Pushkin State Museum of Fine Arts: “Tintoretto introduced changes into the world of art, changes that contrasted with conventional, seemingly regular and traditional life. The theme of brotherhoods, including the poor ones that ordered Tintoretto’s paintings, is important for us. This exhibition is about the role of an artist who neither deals with rich clients nor looks for means of subsistence or personal comfort. He aims to remove any distractions from a person’s clear view of works which surround the liturgy, works which are the person’s focal point and will change him.”

 

Stella Kesaeva, President of Stella Art Foundation: "In 2019 our Foundation is returning to Venice for the seventh time. We have represented Russia in the national pavilion at the Venice Biennale on three occasions. Before that, as part of a concurrent program, we displayed projects in the Ca' Rezzonico Museum and the Tiraoro and Battioro School of Arts, and we held a special event in 2005 at the Guggenheim Foundation. This time, in cooperation with the Pushkin Museum, the Foundation is co-organizing an exhibition where current art echoes the works of Tintoretto, a great Venetian master whose 500th anniversary is celebrated worldwide this year.”

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