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Giancarlo Businelli. Il colore della luce

Inaugura

Sabato, 29 Settembre, 2018 - 17:30

Presso

Galleria Arianna Sartori
Mantova, via Cappello 17

A cura di

Arianna Sartori

Partecipa

Giancarlo Businelli

Fino a

Giovedì, 11 Ottobre, 2018 - 19:30

Giancarlo Businelli. Il colore della luce

Comunicato

Dal 29 settembre all’ 11 ottobre 2018 la Galleria Arianna Sartori di Mantova nella sede di Via Cappello 17, ospiterà la mostra personale dell’artista mantovano Giancarlo Businelli intitolata “Il colore della luce”.

La mostra, curate da Arianna Sartori, presenta una serie di dipinti ad olio eseguiti dall’artista dal 2017 ad oggi.

L’inaugurazione della mostra si svolgerà Sabato 29 settembre alle ore 17.30 alla presenza dell’artista con intervento di Giacomo Cecchin.

 

GIANCARLO BUSINELLI

Il colore della luce

Quando un vero artista dipinge un paesaggio noi che lo guardiamo lo vediamo per la prima volta. Ma soprattutto ci accorgiamo che la luce ha un colore. Questo è quello che accade con le opere di Giancarlo Businelli che raccontano una Mantova particolare. Una città particolare per svariati motivi ma soprattutto per la luce che la pervade un po’ dappertutto e la trasforma in un luogo sconosciuto anche ai suoi abitanti.

Giancarlo Businelli infatti descrive una Mantova che è sotto gli occhi di tutti ma che appare diversa perché filtrata dalla sensibilità del pittore. I luoghi più caratteristici come ad esempio il profilo della città visto dai laghi, il Rio o le piazze monumentali sono descritti in una luce tipicamente lombarda e con una pennellata che indugia a tratti per dare volume e concretezza al paesaggio. In questo modo Giancarlo Businelli riesce a dare novità anche alle immagini della Mantova da cartolina, una Mantova che prende vita, vivacità e volume sotto i tocchi esperti del pittore. La luce è mutevole, la superficie frammentata e l’apparente disordine della pennellata invita chi guarda a perdersi nel paesaggio e a indugiare sui piccoli dettagli che conferiscono unicità al quadro.

È però nei paesaggi più “normali”, in quelle vie o piazze dove nessuno di regola si sofferma che trova compimento l’arte di Businelli. Si tratta di quelle viste la cui unicità sfugge non solo ai turisti ma agli stessi mantovani che, sempre di fretta, non prestano attenzione alla bellezza nascosta di Mantova. È qui che il pittore risponde alla vera vocazione dell’arte, in altre parole alla capacità di regalare occhi nuovi a chi guarda per cogliere gli aspetti poetici legati alla normalità. Pensiamo ad esempio all’immagine di piazzale Mozzarelli, uno dei luoghi più recenti di Mantova in una zona poco frequentata dai Mantovani. Eppure Businelli riesce a raccontare il paesaggio trasformandolo con la sua attenzione ai particolari e la sua capacità di cogliere la giusta inquadratura. Gli edifici moderni sembrano acquisire quella dignità che non riusciamo ad attribuirgli quando li guardiamo dal vero. La sensibilità di Businelli ha individuato in questo paesaggio tutte le caratteristiche che lo rendono unico e degno di essere osservato. In questo caso la luce regala volume agli edifici e la pennellata segue i profili squadrati della modernità addolcendoli.

Tuttavia la vera sorpresa si ha nei notturni, quando il pittore gioca non solo con le luci dei lampioni ma anche con gli effetti di luce che si creano nelle pozzanghere createsi per una improvvisa pioggia primaverile. Anche in questo caso Businelli mette al centro della sua attenzione una zona creatasi dalla demolizione del convento di San Domenico e normalmente attraversata dai mantovani, a piedi o in macchina, per andare da qualche altra parte. Ebbene sfido chiunque a non rimanere affascinato dal modo in cui il pittore ha saputo interpretare una zona che è al di fuori dei percorsi turistici della città. Sembra una Parigi d’altri tempi, sembra un luogo talmente suggestivo da non sembrare Mantova, sembra una via che vediamo per la prima volta.

Ecco qual è il valore dell’arte: la capacità di farci vedere luoghi che spariscono davanti alla consuetudine sotto una luce completamente diversa. Il pittore regala il suo sguardo a coloro davanti a cui la realtà del quotidiano scompare perché ce l’hanno sempre davanti agli occhi. È un esercizio difficile quello della meraviglia quotidiana. Noi frequentiamo una Mantova che è per noi talmente scontata che scompare davanti ai nostri occhi. Procediamo spediti durante le nostre passeggiate con gli occhi fissi al suolo oppure presi dai nostri pensieri e senza renderci conto di quello che abbiamo davanti.

L’artista invece  osserva sempre lo stesso mondo con occhi nuovi. Trasforma la realtà rendendola affascinante allo sguardo di chi invece si è assuefatto alla quotidianità. La bellezza non sta solo nel pittoresco, anzi, chi riesce a regalare suggestione a vedute della normalità offre un’opportunità incredibile  a tutti noi: la possibilità di cogliere l’unicità e la straordinarietà di alcuni luoghi.

Giacomo Cecchin

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