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Fuoco d'Artista

Inaugura

Sabato, 9 Novembre, 2019 - 18:30

Presso

ART G.A.P. Gallery
Via di San Francesco a Ripa 105/a

A cura di

Federica Fabrizi

Partecipa

Carlo Proietto

Fino a

Venerdì, 15 Novembre, 2019 - 19:00

Fuoco d'Artista

Comunicato

Tipologia: mostra personale                                                                                                      

Genere: arte contemporanea

Artista: Carlo Proietto

A cura di: Federica Fabrizi

Enti promotori: Art G.A.P.

Sede: Art G.A.P. Gallery, Contemporary & Modern Art

Indirizzo: Via San Francesco a Ripa, 105/a, 00152, Roma

Periodo esposizione: 9 – 15 novembre 2019

Orari: lun.– sab. dalle 16:00 alle 19:00 / dom. 17:00 – 19:00

Vernissage: 15 novembre 2019, ore 18.30; Ore 19:00 Dimostrazione Pirografica.

 

La galleria Art Gap è lieta di accogliere, dal 9 al 15 novembre 2019, la mostra personale, Fuoco d’Artista, di Carlo Proietto a cura di Federica Fabrizi, storica dell’arte, curatore, perito ed Esperta di pittura e scultura moderna e contemporanea. La rassegna personale verrà inaugurata il 15 novembre alle ore 18:30, in questa occasione sarà possibile incontrare Carlo Proietto che introdurrà la tecnica pirografica con cui realizza le sue opere. In seguito, alle ore 19:00, si potrà assistere a una dimostrazione pratica di pirografia dell’artista.

Carlo Proietto è nato nel 1976 a San Giovanni Rotondo. Attualmente vive e lavora a Foggia. L’artista si è diplomato presso l’Accademia Italiana di Belle Arti nel 2002. Fin da bambino coltiva la sua passione per l’arte, sviluppando sempre di più le sue abilità artistiche. Proietto è un praticante pionieristico della pirografia e vuole dimostrare che questa tecnica può reggere il confronto con qualsiasi altro genere considerato maggiore. L’artista ha dedicato alla sua passione due manuali, l’Arte della Pirografia e della Precisione e Pirografia step by step, per dimostrare come questa tecnica così affascinante possa essere utilizzata per creare delle vere e proprie opere uniche e irripetibili. Proietto ha fatto della pirografia una forma d’arte maggiore e le sue opere sono state esposte in molti musei del mondo, da New York a Miami.

Il termine pirografia deriva dal greco antico “scrittura con il fuoco” ed è considerata una delle più antiche e rudimentali forme di espressione artistiche che l’uomo ha conosciuto. L’esempio più antico che conosciamo è un contenitore, ritrovato in Peru, decorato con colibrì e fiori, elemento iconografico ricorrente nelle opere di Carlo Proietto. Nel Medio Evo fu utilizzata per decorare il legno; successivamente fu impiegata per la decorazione di manufatti quali strumenti musicali, utensili da cucina ecc. Questa tecnica ha assunto anche le sembianze di arte grafica grazie a grandi nomi come Albert Durer che si è dilettato nel pirografare sul legno. In seguito, in Occidente, è stata sfruttata solo come mezzo per imprimere marchi a fuoco su prodotti di largo consumo. Nel XX secolo, la vera rivoluzione: la scoperta dell’elettricità. Essa ha apportato la soluzione per arroventare lo strumento con cui pirografare riducendo i rischi di infortuni e bruciature per l'artista. Oggi, specie in Europa, questa tradizione artistica si è persa ed è un peccato, come sempre quando vengono abbandonate tradizioni artistiche di spessore, dati i capolavori che posso essere realizzati grazie a questa tecnica.

L’idea artistica di Carlo Proietto prende vita sul legno grazie al potere trasformante del fuoco. Per raccontare le sue storie usa la massima semplicità e forme di espressionismo all’interno di stili figurativi e surreali. Nelle sue creazioni monocromatiche, riesce a generare una vasta gamma di tonalità naturali ed effetti sottili che danno vita ad un’immagine che varia dal seppia al nero marcato. Spesso, una volta che il disegno è compiuto, lo arricchisce con solitari spruzzi di colore per accentuare alcune parti significative dell’opera. Contrasto di luce e ombra, linee pulite e visivamente rigide conferiscono un senso di drammaticità. L’artista in molte pirografie usa anche il medium verbale per comunicarci il rapporto tra caos e ordine, natura e industria, dolore e piacere ragione e sentimento. Filo d’Arianna nelle sue creazioni è la sfera umana, l’uomo intrappolato tra passato e futuro in una società in cui non riesce a riconoscersi e da cui si sente oberato. Non a caso Carlo Proietto nei suoi autoritratti si ritrae con una maschera, oggetto che indossa mentre lavora alle sue pirografie, proprio per proteggersi dalla società che percepisce sporca e corrotta, frutto di un mondo violento e crudele. L’artista tratta temi grande attualità e il fruitore non riesce ad essere indifferente di fronte alle sue opere ma, si sofferma a indagare ogni dettaglio ricostruendo parte della sua vita nelle società.

 

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