LOBODILATTICE

DOWN DEEP

Inaugura

Sabato, 24 Marzo, 2018 - 18:00

Presso

Villa Contemporanea
Via Bergamo, 20, 20900 Monza MB

A cura di

ANDREA LACARPIA

Partecipa

Lorenzo Aceto, Silvia Argiolas, Luca De Angelis, Liana Ghukasyan, Bruno Marrapodi e Claudia Matta

Fino a

Venerdì, 25 Maggio, 2018 - 10:30

DOWN DEEP

Comunicato

Down Deep. 

Aceto|Argiolas| De Angelis!

 Ghukasyan | Marrapodi | Matta

DOWN DEEP. Immagini del profondo nella pittura contemporanea.
LORENZO ACETO, SILVIA ARGIOLAS, LUCA DE ANGELIS, LIANA GHUKASYAN, BRUNO MARRAPODI, CLAUDIA MATTA.
Testo critico di ANDREA LACARPIA

Sabato 24 marzo 2018 dalle ore 18.30
La mostra proseguirà fino al 26 maggio 2018
Da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19 e su appuntamento

Villa Contemporanea è lieta di presentare "Down Deep. Immagini del profondo nella pittura contemporanea", collettiva di pittura che riunisce gli artisti Lorenzo Aceto, Silvia Argiolas, Luca De Angelis, Liana Ghukasyan, Bruno Marrapodi e Claudia Matta, accomunati da una ricerca pittorica che predilige la narrazione figurativa.

Scrive Andrea Lacarpia nel testo critico che accompagna la mostra: “Nelle opere di Aceto, Argiolas, De Angelis, Ghukasyan, Marrapodi e Matta, artisti basati in Italia e rappresentativi delle attuali ricerche sviluppate intorno alla pittura, emerge una ricerca pittorica con una forte componente iconica ed emotiva, sempre aperta alla sperimentazione. Il legame della pittura con il corpo si traduce in figura, gesto e colore. Le opere in mostra riflettono la contemporaneità con grande libertà espressiva ed insieme rappresentano la necessità di reagire alla frammentazione dell'io, propria di un'epoca che ci chiede di essere talmente flessibili da portarci a perdere l'identità. La soggettività emerge nel gesto pittorico e nello stile, ma anche nel racconto di sé e del proprio modo di vedere il mondo.”
Le opere in mostra sono dei veri e propri racconti nei quali immergerci e lasciarci trasportare, dove segno e colore traducono ansie e paure della società contemporanea. L’inconscio emerge creando trame e legami; la pittura si fa espressione.
La vita è messa a nudo, quasi con sarcasmo, la quotidianità dell’esistenza è indagata nella sua essenza; le figure dipinte diventano personaggi di un mondo tanto reale quanto immaginifico. Le figure femminili (libere e aggressive di Argiolas, spigolose e spettrali di Ghukasyan, senza volto di Matta, oppure le figure in trasformazione di Aceto) così come i toni cupi o, al contrario, accesi e luminosi, gli scenari solitari e malinconici di Marrapodi o misteriosi di De Angelis, sono gli elementi di una narrazione sospesa, da ricostruire, secondo il nostro vissuto. Ci troviamo dinnanzi ad una rappresentazione della realtà, tanto inquietante quanto affascinante e lirica nella sua imperfezione.

Scrive Lacarpia: “Attraverso la pittura, l’artista si pone di nuovo al centro della costruzione dell’opera, fissando l’inquietudine interiore in icone dal valore apotropaico, documenti carichi di uno stato emotivo che è individuale, ma nel quale tutti si possono empaticamente rispecchiare attraverso l’esperienza estetica. Percorrendo con lo sguardo il movimento delle pennellate, la nostra percezione dell'immagine si fa più profonda, coinvolgendo non solo la mente, ma anche il corpo. Plasmato dagli artisti con fini espressivi, il flusso d’immagini della contemporaneità incontra un mezzo carico di storia producendo un cortocircuito, sintomo della complessità del rapporto con la tradizione. La pittura contemporanea può essere letta come residuo di concretezza della realtà, in cui il presente si mostra nella sua inevitabile fisicità organica.”

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