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Progettualità e metodologia delle pratiche artistiche. " Da cosa Nasce cosa"

Un programma di residenze artistiche, un collettivo di curatela e coordinamento, un osservatorio puntato sulla zona industriale di Lecce.

Da cosa nasce cosa. Appunti per una metodologia progettuale”, dal celebre titolo sulle possibilità creative di Bruno Munari, la mostra a cura di FAC restituisce i lavori degli artisti selezionati durante la III edizione di Industrial Therapy.  

Il progetto, che ha come focus lo studio di interventi sul tessuto urbano industriale, sviluppa una dialettica di continuità tra artisti, curatori, architetti, urbanisti, attraverso programmi di residenze annuali. A cura del collettivo FAC, composto da Caterina Quarta,  Alice Caracciolo e Giuseppe Amedeo Arnesano, la collettiva, dal 9 marzo negli spazi espositivi di LO.FT a Lecce, apre lo sguardo sulla cantierabilità dell’arte contemporanea.

Amplificare la fruibilità di una zona al limine, recuperando il senso di “immaginario” è stato il punto di partenza della ricerca della terza edizione della residenza artistica, che ha visto protagonista l’installazione di un cantiere immaginario a forma di stella, su una rotatoria, dal programmatico titolo: "realizza i tuoi sogni" di Gianni D’Urso. Un primo intervento che ha innescato ulteriori sviluppi e riflessioni, da parte dei 5 artisti selezionati, in virtù di una riqualificazione del luogo in oggetto, tra potenzialità e mancanze.

L’indagine sviluppata nei mesi precedenti, muove dall’analisi spaziale della zona industriale, paesaggio fortemente antropizzato e connotato da criticità e suggestioni, all’ideazione di pratiche artistiche scandagliate nelle loro fasi processuali, dalla genesi di un’idea allo sviluppo concreto della stessa.  

Cinque differenti elaborazioni, tra materico e progettuale, propongono non solo interventi artistici con tecniche differenti, ma rispondono esattamente all’input, ormai iconico da cosa nasce cosa, da cui mutuano l’ispirazione. L’allestimento espositivo riproduce e perimetra un cantiere delimitato da un telo in pvc, con al suo interno bozze e schizzi, analisi esatte, computi su planimetrie, installazioni allo stato congetturale e progettuale. Risposte e soluzioni eterogenee ma coerenti tra loro, costituiscono un impianto unitario eppure autonomo. Dall’approccio materico che ipotizza un’archeologia del futuro, di Aurora Paolillo, allo studio di un’installazione sonora sotto uno dei ponti dell’area, che dilati e scandisca il concetto di tempo oltre ogni forma di alienazione di Veronica Bisesti, all’intuizione di un nesso tra pausa, caffè e canti associati alla memoria folclorica di g.olmo stuppia, allo studio meticoloso delle riverberazioni dei colori che si possono raccogliere nell’area di interesse di Lorenzo Galuppo, concludendo con una documentazione video, all'interno di un pentacolo ligneo, recante il lavoro svolto da Gianni D'Urso, per "Realizza i tuoi sogni". 

Nei lavori proposti non si può non ravvisare la fase metodologica percorsa, dalla definizione dell’oggetto di analisi, alla ricerca di una soluzione espressiva e formulare, fino alla selezione delle componenti e dei limiti all’interno dei quali stabilire la propria ricerca, la seguente raccolta di dati tecnici, tecnologici, economici non tralasciando fattori di rilevanza sociologica, antropologica, ambientale, etica  e culturale. Solo a conclusione, la fase della ideazione creativa porta definizione espressiva.

Questa metodologia cognitiva attraversa ed esplora tutte le possibilità di un intervento artistico,nell’ottica concreta e tangibile che l’arte visiva contemporanea sa emanciparsi da autoreferenzialità e sfrenati isolazionismi, divenendo prodromo di sperimentazione e conoscenza.

La mostra è visitabile sino al 3 aprile presso LO.FT in Via Simini 4/6/8 a Lecce

(Photo courtesy Alice Caracciolo per  FAC)

Lara Gigante